Lucarelli: "Il giorno del fallimento mi misi a piangere. Il ritorno in Serie A fu il mio regalo per Parma"

26.05.2024 20:33 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Lucarelli: "Il giorno del fallimento mi misi a piangere. Il ritorno in Serie A fu il mio regalo per Parma"
© foto di ParmaLive.com

Sull'edizione odierna, la Gazzetta di Parma ha pubblicato l'intervista integrale ad Alessandro Lucarelli, realizzata per il programma 100 anni di Stadio Tardini in onda su 12 Tv Parma. Parlando della scelta di restare dopo il fallimento ha parlato così: "L'ho detto a marzo, aprile. Era un momento di gran confusione, ci stava sfuggendo tutto di mano. E mi venne chiesto "se dovesse andar male che farai?". E io di getto dissi che sarei rimasto, anche in D. E quella parola non me la sono rimangiata. Perché comunque la mia carriera l'avevo fatta, non avevo bisogno di raccattare qualche contratto in giro per l'Italia, sentivo mia questa squadra, il rapporto con la gente si era consolidato nel periodo di sofferenza e quindi pensai fosse giusto ripartire con loro. Non potevo lasciare tutto così. Volevo dare perlomeno l'input della ripartenza. Riportare il Parma tra i professionisti, questo era il mio obbiettivo quando decisi di rimanere".

Sul giorno del fallimento: "Un giorno duro. Finché c'è speranza, combatti sperando di riuscire a fare qualcosa. Quel timbro del tribunale era il segnale definitivo che la partita era stata persa. Posso confessare tranquillamente che nel tornare a casa mi misi a piangere. Ci fu un crollo emotivo perché quei mesi di lotta non erano serviti a nulla. Avevamo provato in tutti i modi a salvare il Parma ma non riuscimmo a scamparla. A maggior ragione, dopo una delusione del genere, avevo bisogno di rinascere insieme alla mia squadra. E così fu".

Sulla festa al Tardini nel giorno del suo addio: "Non è stato facile. Quella serata è il ricordo più bello che ho. Il degno finale di una bellissima storia. Non potevo non concluderla al centro del campo del Tardini, con davanti tutti i nostri tifosi. Quella serata, oltre a festeggiare la promozione in A, era un po' il mio saluto finale. Non dissi prima le mie intenzioni, però se le immaginavano tutti. Quando scrissi quella lettera poi non fu facile rileggerla tutta. L'emozione mi bloccava. Avevo la voce rotta in gola. Ma credo che sia stata la cosa giusta, al momento giusto. Quel giro di campo, quel finale in piedi davanti alla curva Nord era da parte mia il saluto a tutta la gente di Parma lasciando loro la serie A come regalo finale. Quello era il mio obbiettivo, che sono riuscito a raggiungere in maniera incredibile. Però alla fine ce l'abbiamo fatta".

Sul rapporto con la città: "Spero di aver dato un esempio di quello che i tifosi vogliono da parte di una squadra. Quel legame, quel senso di appartenenza che ho lasciato in eredità, con quello che ho fatto. E l'ho fatto non tanto con le capacità calcistiche, ma soprattutto con le qualità morali, con il cuore, con la voglia di non fermarsi davanti a nessun ostacolo. Perché di ostacoli, in quei tre anni ce ne sono stati. Ci sono stati molti momenti difficili. Però sono sempre stato dritto per arrivare all'obiettivo. E quello che mi viene riconosciuto è proprio questo: aver sposato una causa e aver dato tutto per raggiungere l'obbiettivo. E la cosa più bella è che possano dire "Ale Lucarelli uno di noi", che è quello che sono sempre stato".

Sulle immagini più belle dell'avventura in maglia crociata: "I tre momenti clou sono la sera di Parma-Livorno con il raggiungimento dell'Europa League, cosa che non capitava al Parma da qualche anno. Eravamo una squadra forte e fu il coronamento di un percorso sportivo. Poi la promozione in C, contro il Delta Ro-vigo: c'era uno stadio splendido. E la terza il mio saluto, l'addio al calcio, fu fantastico. Ma solo tre? Ci sarebbe il derby di Reggio Emilia, un'altra serata da cuori forti. Ci sentimmo tutti orgogliosi di rappresentare il Parma. Fu goduria pura. Una frase per i tifosi? "Chi sceglie con il cuore non sbaglia mai", come feci io all'epoca. Fa la differenza e ti viene riconosciuto".

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