Donadoni sui nazionali: "Da Cassano pretendo ancora di più. Paletta? Il Mondiale non lo condizionerà"

10.07.2014 19:22 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Donadoni sui nazionali: "Da Cassano pretendo ancora di più. Paletta? Il Mondiale non lo condizionerà"

Nella parte centrale della conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio a Collecchio, il tecnico ducale Roberto Donadoni si è soffermato sui due azzurri di proprietà del Parma (a parte Parolo, ceduto alla Lazio) che hanno partecipato al Mondiale brasiliano.

Il Parma 2014-2015 può prescindere da Cassano o è un elemento che non si tocca?
"Cassano è un giocatore del Parma, e come tale, continua a far parte di questo gruppo. E' un ragazzo sul quale il Parma ha investito, c'ha creduto e ci crede, tant'è vero che ha fatto un campionato che gli ha permesso di andare ai Mondiali, obiettivo che nessuno avrebbe pensato raggiungibile alla vigilia. Questo è un grande merito che Antonio ha avuto nella stagione scorsa, ma adesso mi aspetto ancora di più da lui. Se un giocatore ha bisogno solo dello stimolo mondiale per esprimere i propri valori, vuol dire che ha qualche limite. Io conto molto su Cassano".

L'altra sera, l'ad Leonardi, parlando coi rappresentanti del centro di coordinamento, ha detto che Cassano continua a subissarlo di sms, dicendogli che vuole terminare le vacanze quanto prima per venire ad allenarsi. Questo è un segno d'attaccamento da parte sua: 
"Sicuramente è una cosa positiva. I ragazzi che hanno partecipato al Mondiale si stanno godendo un periodo di riposo. Spero che Antonio torni con le motivazioni giuste, magari anche non troppo appesantito, perché poi alla fine è una fatica doppia che lui deve fare. Quello che ha fatto e che ha dovuto sopportare ad inizio stagione scorsa lui lo sa, gli è costato tanta fatica. Arrivare già un po' più tirato, sarebbe un grande vantaggio per lui, considerando che questa è una fase di grande fatica, anche dal punto di vista climatico; sopportare certi carichi, non è facile. Se lui ha questo genere di motivazioni, il primo ad essere felice è il sottoscritto".

Paletta è stato molto criticato durante il Mondiale azzurro, eppure è stato uno dei pochi a rimanere imbattuto: 
"Esatto, Paletta è l'unico che ha vinto la partita in cui ha giocato, poi non ha più avuto possibilità di giocare per scelte differenti. Chi è che l'ha crocifisso, la stampa? La stampa siete voi, faccio fatica a rispondere per voi... Io so quello che Paletta vale, dunque queste cose mi lasciano del tutto indifferente, perché le conosco benissimo e le trovo molto scontate. So che il ragazzo ha carattere da vendere, quindi queste cose qui non lo condizioneranno".

Anche Prandelli si è sfogato per le critiche ricevute:
"Non ho letto più nulla: mi sono fatto le mie vacanze e ho visto le partite dei Mondiali. Vi dico in tutta onestà che una volta finita qualsiasi partita - perché oltretutto avevo anche un piccolo compito, che era quello di visionare certe partite - non ho più visto nulla che andasse oltre i minuti giocati. Il resto è coreografia".

Che partite ha visionato?
"Quelle del gruppo dell'Italia, e quelle di qualche squadra che mi interessava vedere".

Ritroverà giocatori come Belfodil e Ninis: dopo due anni d'esperienza, pensa possano entrare pienamente nel progetto tecnico del nuovo Parma?
"Ci sono allenatori che preferiscono avere giocatori che vengono da situazioni difficili, perché questo può essere un motivo di voglia di rivincita. Belfodil e Ninis sanno di aver avuto una stagione difficile, quindi conto tantissimo sulla loro voglia di riscatto, finché saranno qui. Posso essere un po' più legato affettivamente ad uno rispetto ad un altro, però quando siamo in campo, da quelli che pensano di avere maggiore simpatia nei miei confronti, pretendo ancora di più, perché questo è il mio modo di essere. Voglio essere chiaro e onesto con tutti, i ragazzi lo sanno".

Ai Mondiali ha notato qualche novità dal punto di vista tattico? Qual è stata la squadra più interessante dal suo punto di vista?
"Dal punto di vista tattico, non è che abbia visto cose particolari. Indubbiamente la Germania - indipendentemente dal 7-1 rifilato al Brasile - ha dimostrato di essere squadra, e questo fattore fa la differenza in queste grandi manifestazioni. Del resto, i tedeschi hanno come allenatore Loew dal 2007, e dal 2007 ad oggi cos'ha vinto la Germania? Niente? Però è allenatore lo stesso, e credo che questo significhi qualcosa a livello di logica e programmazione".