PL - Paci: "Al Parma manca equilibrio, ma la rosa è da primissimi posti"

"Il percorso di Maresca, come modello di gioco, è lungo. Richiede palleggio, possesso palla".
08.11.2021 20:10 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL  - Paci: "Al Parma manca equilibrio, ma la rosa è da primissimi posti"
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© foto di Federico De Luca

Difensore del Lecce nel 2004-2005 e pilastro importante del Parma dal 2006 al 2011 collezionando 124 presenze e 5 reti, Massimo Paci analizza a 360 gradi la situazione dei crociati, reduci dal pesante ko rimediato al Via del Mare. Lo abbiamo sentito telefonicamente in esclusiva ai microfoni di Parmalive.com. Ecco le sue considerazioni:

Ancora una débacle per il Parma, questa volta a Lecce. Quali sono le cause?
"Il potenziale del Lecce è molto alto, è una squadra forte. Penso che il Parma non abbia ancora trovato un equilibrio tale per competere contro squadre così forti". 

Maresca è l'uomo giusto per proseguire, o serve una svolta in panchina?
"Non conosco personalmente Enzo e non sono a conoscenza dei suoi metodi di allenamento o la sua gestione, per cui un mio giudizio non sarebbe corretto. Per come vedo giocare io il Parma, il suo percorso come modello di gioco è un po’ più lungo rispetto a un gioco più lungo. Richiede palleggio, possesso palla, per cui è un gioco di più difficile applicazione. Penso che adesso dipenderà molto dalla società e dai suoi programmi. Io credo che un allenatore vada sempre protetto, perché quando si sceglie un allenatore si sa quale tipo di gioco vuole portare. Per me un allenatore, ripeto, andrebbe sempre protetto e gli va dato il tempo, ma questo dipenderà dal pensiero dei dirigenti". 

Più in generale cosa non sta funzionando nel Parma? 
"Mi verrebbe da dire che al momento manca equilibrio, le fasi di gioco non sono equilibrate. Nella fase offensiva si fatica a trovare il gol, non c'è fluidità di manovra per cui non arrivano trame di gioco interessanti e si conclude poco in porta. Per cui i meccanismi in fase di possesso vanno ancora oliati. D'altra parte, la fase difensiva non è una fase ermetica, quando riesci a prendere meno gol riesci anche ad equilibrare un po' il gioco. La difesa del Parma però concede molto, quindi non c'è molto equilibrio e questo porta ad avere qualche sconfitta in più". 

Forse è una rosa sopravvalutata o davvero si fa fatica ad assimilare i dettami di Maresca?
"Io credo che la rosa del Parma possa davvero competere per la vittoria del campionato, ma come ho detto prima questo modo di giocare richiede più tempo rispetto ad altri stili. E’ difficile che in pochi mesi una squadra nuova possa acquisire certi meccanismi. Per me il Parma resta una squadra potenzialmente da altissime posizioni di classifica: in questo momento il gioco latita, però credo che ci voglia del tempo".

Il Lecce al contrario sembra una squadra già pronta e rodata:
"Direi di sì, perché è una squadra che è da più tempo insieme. Inoltre, rispetto a Maresca, Baroni è più esperto e tra virgolette più "pratico", cerca immediatamente vittorie e verticalità, a volte anche a discapito del palleggio. Secondo me poi la rosa del Lecce ha un potenziale di pari livello al Parma, se non qualcosina in più, ma il fatto che siano insieme da più tempo incide molto. Sia per il gioco che per l’amalgama dello spogliatoio, secondo me in fondo è normale che i giallorossi siano un po' più avanti in questo momento".

Cosa manca a questo Parma e dove potrebbe intervenire sul mercato a gennaio?
"A questa domanda non saprei rispondere. Certo, sicuramente la rosa andrà aggiustata a seconda di quel che serve a Maresca, ma non credo che il problema sia la mancanza di giocatori, perché in fondo il Parma è coperto in tutti i ruoli. Serve però assimilare gli schemi e la mentalità dell'allenatore, sposare quella mentalità e quindi portarla avanti: quando si parla di vittorie e successo, non è sempre scontato riuscire a farlo con i nomi. Il calcio non è una scienza matematica, ci sono tanti fattori che intervengono durante una stagione. La storia racconta che in tantissimi casi, con il mercato di gennaio, le cose possono essere aggiustate, ma nella stessa percentuale le cose si possono anche sfasciare. Serve equilibrio anche da parte della società, in questo, e credo sia giusto portare avanti un progetto senza effettuare grandi stravolgimenti. Poi se la società deciderà di cambiare idea di gioco, questo è un altro discorso. C'è da dire che spesso le società non concedono abbastanza tempo agli allenatori: si ragiona spesso sui risultati a breve termine, ma questo è un problema perché è meno efficace rispetto al costruire qualcosa sul lungo periodo". 

Che campionato è questa Serie B? 
"In fondo è un campionato come tutti gli anni. Sicuramente resta un campionato difficile, perché la stagione è lunga e ci sono anche dei buoni valori, ma non sono assoluti. Questo significa che in Serie B c'è sempre grande equilibrio, con le squadre che vivono di grandi momenti, di cicli che magari durano 5-6 partite. Diciamo che alla fine è un campionato anche un po’ standard, dove i valori alla lunga verranno fuori. Il campionato è lungo, al momento non vedo neppure grandi sorprese. Ci sono allenatori che fanno giocare bene le proprie squadre, e che non vogliono essere speculari rispetto agli avversari. E' un bel campionato, ma siamo solo ad un terzo della stagione, penso che a metà torneo si potrà valutare ancora meglio le prospettive di questo torneo".

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