PL - Orsi: "Il Parma ora ha consapevolezza della Serie B. Pecchia è entrato nel tessuto della società"

17.11.2022 10:05 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL - Orsi: "Il Parma ora ha consapevolezza della Serie B. Pecchia è entrato nel tessuto della società"
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© foto di Federico Gaetano

Il campionato cadetto osserverà la seconda pausa stagionale. E' tempo di riflessioni su ciò che è stato fatto per ripartire con maggiore consapevolezza. Nell'ultima sfida cadetta il Parma si è imposto sul Cittadella 3-1 e attualmente occupa la quarta posizione in graduatoria con 22 punti, a pari merito con la Ternana. Abbiamo fatto un'ampia analisi della situazione in casa Parma con Fernando Orsi, ex portiere ducale dal 1980 al 1982 con 51 presenze in campionato. Ecco le parole del telecronista di Sky ai microfoni di ParmaLive.com.

Quali le sue riflessioni in merito al percorso del Parma finora?
"Mi pare che il Parma stia prendendo la strada maestra, che aveva perso lo scorso anno. Adesso, invece, la squadra ducale mi sembra centrata. L'obiettivo iniziale ora sta iniziando a concretizzarsi. Non dimentichiamo che il Parma è quarto in classifica con 8 punti di differenza dal Frosinone, capolista, e a sole 3 lunghezze di distanza dalla Reggina, seconda in graduatoria. E' una squadra in crescita e in questo momento ha la possibilità di avere un ruolo importante".

Quali i punti di forza e quali i punti di debolezza della squadra crociata intravisti in questo primo segmento di stagione? 
"Ci sono anche i numeri che fanno capire quali sono i punti deboli e i punti forti. La squadra crociata ha realizzato 19 gol e ne ha subiti 13 su 13 giornate. La fase offensiva del Parma è molto importante. Pecchia è reduce dalla promozione con la Cremonese. La società ducale, inoltre, ha fatto un buon mercato che ha incrementato ancora di più la qualità della rosa ducale. Non vedo dei punti deboli. Il Parma è una squadra che ha capito soprattutto come giocare in Serie B. Forse l'anno scorso, venendo da una retrocessione, si pensava che tutto fosse dovuto; invece per vincere il campionato cadetto occorre entrare perfettamente nel meccanismo. Lo notiamo anche durante questa stagione con le dinamiche che interessano Venezia, Cagliari e Genoa. La Serie B è dura".

C'è una discrepanza tra i rendimenti interni e esterni del Parma. Secondo Lei quali i motivi?
"E' compito dell'allenatore capirlo. Posso pensare che per il Parma, avendo quasi l'obbligo di andare in Serie A, quando gioca in casa la pressione sia più alta, perché con il pubblico vicino ti senti più responsabilizzato. Mentre fuori casa si gioca forse con più tranquillità. Penso possa essere una questione mentale".

La sosta può essere un vantaggio o uno svantaggio a questo punto del campionato?
"Il Parma stava iniziando a intraprendere un percorso importante. A volte sono anche le sequenze di risultati importanti che ti fanno cambiare il corso del campionato. La pausa per molte può essere un beneficio, mentre per il Parma le ultime partite sono state altalenanti. Dopo la partita col Cittadella, il Parma stava cercando di trovare un equilibrio. Pecchia stava cercando di capire quali sono i punti fermi della squadra".

Come valuta l'approccio di Pecchia nel contesto gialloblu?
"Pecchia proviene da una promozione dalla B alla A conquistata con la Cremonese. Il Parma ha fatto una scelta di esperienza. E' un'ottima scelta. Ricordo che comunque si entra in un ambiente dove le pressioni sono sicuramente tante, alte: andare a Parma vuol dire centrare la promozione. Pecchia ha concluso la sua esperienza con la Cremonese, ha voluto rimettersi in discussione e si è preso questa responsabilità: ha voluto andare a Parma proprio per dare una prosecuzione a ciò che ha fatto con il club che allenava la scorsa stagione. Io penso che ci stia riuscendo finora. Per ora Pecchia mi sembra un allenatore centrato, entrato nel tessuto connettivo della società, entrato nella testa dei giocatori: la squadra gioca un buon calcio".

Cosa ne pensa della nuova posizione in mediana di Vazquez?
"Quella è un'invenzione. Solitamente Vazquez è più libero, mentre Pecchia gli ha dato un'inquadratura, come è giusto che sia. Quando vai avanti con gli anni, cerchi di essere più pensante. Secondo me Vazquez in mezzo al campo è un giocatore che dà qualità".

Come valuta la prestazione di Inglese al rientro dall'infortunio? Nella partita contro il Cittadella l'attaccante pugliese è stato convincente in fase di rifinitura
"Inglese è un giocatore di grande movimento: è un attaccante che fa gol, vede la porta, gioca con la squadra. Inglese quando sta bene è un giocatore importante. E' stato richiesto anche da società in A, anche se non per giocare da titolare, ma per far parte della rosa. Questo vuol dire che Inglese, se sta bene, è un giocatore che in cadetteria può fare la differenza".

Edoardo Corvi si è messo in evidenza in questa prima parte di stagione. Cosa ne pensa?
"Entrare nel Parma, squadra con esigenze alte, è sempre molto difficile. A inizio stagione il Parma è partito da Buffon, poi dopo sono subentrati in ordine Chichizola e Corvi. Corvi ha ancora 21 anni, quindi deve ancora progredire su certe situazioni. Lui ha mostrato comunque una certa personalità. Io dico che ci può stare, sta bene. Inoltre Corvi è aiutato dai compagni di squadra. Lui ha disputato 5 partite, compreso il match di Coppa contro il Bari del 19 ottobre, e ha subito 2 gol. E' un classe 2001 ed entrare nel Parma non era facile. Lui ci è riuscito presentandosi bene".


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