ESCLUSIVA SB24 - Quarta (osservatore Parma): "Con i ragazzi partire dal Fair Play"

Prosegue la nostra inchiesta sul mondo giovanile del Parma
04.12.2010 19:00 di  Redazione ParmaLive   vedi letture

Alcuni giorni fa avevamo cominciato ad approfondire insieme al presidente dell'Fc Otranto Giovanni Mazzeo, il discorso relativo ai raduni giovanili che il Parma calcio stava svolgendo in Salento. Per avere un quadro più ampio, preciso e dettagliato di questa operazione di scouting, abbiamo deciso di contattare Giovanni Quarta, osservatore gialloblù ed allenatore e consulente tecnico presso scuole calcio e settori giovanili e scolastici. Il suo lavoro come osservatore comincia nel 2006-2007, quando diventa responsabile tecnico del settore giovanile e scolastico della società Gallipoli Calcio. In quello stesso anno viene chiamato da Francesco Palmieri (con il quale coltiva un profondo rapporto di stima e di amicizia) per entrare a far parte dello staff di osservatore per la Puglia e la Basilicata.

In cosa consiste il lavoro di scouting del Parma nel Salento?
"Il nostro lavoro consiste nell’osservare, selezionare ed esprimere il primo giudizio sul giovane calciatore. Questo avviene attraverso l’organizzazione di raduni ufficiali o visionando delle gare dei campionati regionali e provinciali in questo caso specifico della provincia di Lecce, Taranto e Brindisi".

In quante altre regioni si estendono i rapporti del Parma?
"I rapporti con il Parma si estendono su tutto il territorio nazionale".

Qual'è il fine ultimo di questi camping organizzati?
"Il fine ultimo di questi raduni è molto importante per una società di calcio professionistica, poiché e quello di riuscire ad individuare giovani calciatori di qualità, da poter inserire nelle diverse categorie del settore giovanile, perché il rinnovo è obbligato.
Malgrado ciò a volte non si riesce a dare un giudizio definitivo. Ecco perché nasce l’esigenza di organizzare un provino, cioè per riunire quei calciatori seguiti durante l’anno e vederli da vicino sperando di coglierne un gesto tecnico, atletico o comportamentale tale da poter esprimere un giudizio positivo. Organizzare un raduno di giovani calciatori provenienti da diverse società o addirittura da diversi Paesi serve ad avere tutti assieme i calciatori seguiti per un anno intero, alzare di molto il livello medio di qualità dei partecipanti rispetto ad una normale partita di campionato e di conseguenza giova a noi osservatori emettere eventuali giudizi sugli atleti osservati. Dopo aver visionato i giovani calciatori ed averne scelto qualcuno, è consigliabile prima di tesserare un ragazzo, farlo allenare con la squadra giovanile di competenza della nostra società (quindi un altro PROVINO), per alcuni giorni in modo di avere qualche conferma in più sulla scelta fatta".

Guardando il mero valore economico, si ha l'idea che il Parma sia all'avanguardia negli investimenti e nell'importanza dedicata al Settore Giovanile ed allo scouting. Può confermare questa impressione?
"Confermo in toto la sua affermazione in quanto il Direttore Palmieri è molto accorto sulla crescita, sugli investimenti d’avanguardia e nell’importanza dedicata al Settore Giovanile e, in particolar modo, agli osservatori poiché siamo presenti su tutto il territorio nazionale".

In questi giorni è scoppiato nuovamente il caos riguardo allo sciopero dei calciatori. Secondo lei, quanto può influire questo sulla visione del mondo del calcio da parte dei giovani? Un bambino guarda un calciatore quasi come un mito, quanto ritiene educativo un discorso del genere da parte di questi professionisti?
"Secondo il mio punto di vista, i ragazzi non credo che riescano a rendersi conto di cosa possa essere un sindacato o meno. Parlandone con essi, diventare un calciatore rimane il sogno nel cassetto. I calciatori continuano ad essere sempre dei miti. E’ difficile che vengano distratti da questa attuale situazione. A parer mio stiamo attraversando un momento molto delicato non solo per i calciatori ma per il mondo del calcio in generale. Come dicevano i vecchi saggi bisogna avere pazienza e sperare in un mondo migliore……."

Qual’è la base del suo lavoro? Quali sono i valori che si cerca di insegnare nei bambini?
"Svolgo il mio lavoro sia nella provincia di Lecce che in quella di Brindisi e Taranto. L’insegnamento per non dilungarmi è racchiuso in un'unica parola che è il 'Fair Play'. Partendo da quello si è già a metà dell’opera".

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