Primavera, Corrent: "Non ci precludiamo niente e lavoriamo con umiltà. Con Cuesta contatto continuo"

18.11.2025 09:20 di  Riccardo Civa   vedi letture
Primavera, Corrent: "Non ci precludiamo niente e lavoriamo con umiltà. Con Cuesta contatto continuo"

L'allenatore della Primavera Nicola Corrent, è intervenuto a Tv Parma nella trasmissione "Bar Sport" per parlare dei suoi ragazzi e dell'ottima stagione che stanno facendo. Queste le dichiarazioni: "Lavoriamo con entusiasmo senza fare pensieri a lungo termine, siamo felici di quello che stiamo facendo. E' una categoria nuova per il Parma ma non dobbiamo precluderci niente e lavorare con umiltà. Abbiamo il vantaggio di conoscerci molto bene perché l'anno scorso abbiamo vinto un campionato complicato. Stiamo proseguendo con ottimi risultati e prestazioni".

Che livello c'è in Primavera 1?
"Campionato qualitativo, con ragazzi forti e di prospettiva. Le squadre sono di livello alto, è una realtà diversa dalla Primavera 2 ma lo sapevamo. Dà grande stimolo all'ambiente, perché misurarsi con squadre di prima fascia è importante per tutti".

E' un calcio più allenante per la Prima Squadra?
"Il livello è buono, ma per il calcio dei grandi bisogna fare ancora degli step. Non a caso molte società ricorrono alla seconda squadra, che può far crescere i ragazzi velocemente. I ragazzi devono vivere con trasporto e passione l'opportunità che ha per arrivare a fare di questo un lavoro. A che livello lo dirà il futuro, mi auguro che per alcuni ci sia la possibilità di esordire. Sono tutti ragazzi con volontà e possibilità di diventare protagonisti".

Plicco e Trabucchi?
"Nell'ultimo anno sono stati sempre in Prima Squadra, quindi questo gli fa onore. Sono di Parma e ci tengono particolarmente, hanno entusiasmo e qualità, altrimenti non sarebbero lì. E' chiaro che in Serie A non è facile giocare con continuità o essere protagonista, ma avranno tempo anche l'anno prossimo. Però, già allenarsi con la Prima Squadra è una fortuna, perché imparano tutti i giorni dei dettagli che li faranno crescere. Quando giocano con noi hanno spirito di sacrificio e appartenenza perché comunque sono in contatto costante con i compagni, questo è utile per loro".

Ciardi?
"Ha grande talento e qualità. Purtroppo nel passato ha avuto infortuni che lo hanno rallentato, ma lavora con continuità da mesi. Sta bene ora, è un professionista serio e sta lavorando con dedizione. E' un giocatore offensivo di talento e di qualità e per il Parma è importante".

La vicinanza della società è uno stimolo in più:
"Certamente, ci alleniamo nello stesso centro, la vicinanza è costante e tangibile. Il fatto che qualcuno della Prima Squadra, il direttore o il mister ci vengano a vedere è una cosa importante. I ragazzi sono contenti e si sentono importanti, per una società come il Parma è fondamentale cercare di crescere i ragazzi e di dargli la possibilità di dimostrare di essere all'altezza del calcio che conta. Siamo felici e orgogliosi di questo rapporto".

A chi si ispira?
"Ho avuto tanti allenatori bravi, probabilmente uno di quelli che mi ha lasciato più cose è Malesani. ha un carattere particolare ma è un genio, ha cultura e idee. Ha dato tanto, era in anticipo su tanti. Anche Ventura e Sarri sono allenatori di spessore, con conoscenze e valori umani. Li ho vissuti in momenti in cui erano meno sotto i riflettori ma sono rimasto legato. A me piace una squadra che abbia voglia di giocare, di far gol e che non si risparmi. Lo dicono un pò tutti, però alla fine credo si debba mettere al centro di tutto il valore dei ragazzi e lavorare sulle loro qualità. Senza trascurare il fatto di migliorarli sotto tutti i punti di vista".

L'anno prossimo qualcuno non sarà più in età?
"Sì, i 2006 sono all'ultimo anno. Quindi devono velocemente crescere, poi ognuno avrà opportunità diverse per dimostrare il proprio valore. Quello che preme a me è dare tutto me stesso per la loro crescita. Mi è successo in passato al Verona in particolar modo con Udogie, Cancellieri, Coppola e Terracciano. Sono stato fortunato, il fatto di rimanere in contatto con loro è più gratificante di vincere una partita".

Come giudica il livello del Settore Giovanile oltre a quello della Primavera?
"Il Parma è una società molto attenta, non è un caso che sia una delle più giovani. Ha grande attenzione nel far crescere i più piccolo, ora è difficile dare un giudizio su quanti ragazzi di prospettiva ci sono, però il fatto che l'Under 14 si sia imposta a Portimao, dimostra che ci sono ragazzi di talento. Bisognerebbe mettere il risultato in secondo piano e far crescere questi giovani, ma credo che il club lo abbia dimostrato ampiamente".

Il rapporto con Cuesta?
"Un buon rapporto, lui è molto più giovane di me. Ha conoscenze, entusiasmo e ha un'opportunità importante in un campionato difficile. Penso che abbia tutte le qualità per dimostrare il proprio valore, quando ho l'opportunità guardo i suoi allenamenti e lui guarda i nostri. C'è un contatto continuo, che per me è un grande vantaggio":

Qual è l'obiettivo di classifica?
"Non ce ne sono, abbiamo fatto grande fatica per conquistare questa categoria. Dico sempre che dobbiamo dimostrare di essere all'altezza di queste squadre che a leggerle fa un certo effetto. Non dobbiamo avere paura di nessuno, solo giocare per vincere più partite possibili e mantenere la categoria. Nessuna cosa è scontata e nessuna è preclusa, viviamo alla giornata con umiltà e serenità senza fare grandi pensieri".

E' vero che un mister è contento quando qualcuno viene chiamato in Prima Squadra o no?
"Purtroppo in Primavera ci sono tanti vantaggi e uno degli svantaggi è essere al servizio della Prima Squadra. Inizialmente, quando hai qualche giocatore in meno ti dà un pò fastidio, però conosci la situazione. Per noi non è un problema anzi, più ne portiamo e meglio è".

Com'è l'ambientamento dei giovani?
"Deve essere a 360 gradi, perché quando arriva qualcuno dall'estero ha bisogno di tempo. Vengono da modi di allenarsi diversi, alimentazione diversa e una cultura diversa. Noi come staff dobbiamo essere pronti a farli rendere al meglio, poi io ho un gruppo forte di ragazzi che aiutano gli altri a inserirsi. Sono orgoglioso di loro, siamo riusciti a costruire giorno per giorno un'atmosfera e un'empatia tra di noi che non è scontata".