ESCLUSIVA PARMALIVE - Tedeschi (Presidente Energy T.I. Group): "Vi svelo tutto sulla partnership col Parma"

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10.05.2014 11:34 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA PARMALIVE - Tedeschi (Presidente Energy T.I. Group): "Vi svelo tutto sulla partnership col Parma"

In una lunga ed interessante intervista concessa ai microfoni di ParmaLive.com, Gaetano Tedeschi, presidente di Energy T.I. Group, holding internazionale che nei giorni scorsi ha rilevato il 10% del pacchetto azionario del Parma Calcio, ha svelato nei dettagli strategie e prospettive future riguardanti la partnership con il club crociato, augurandosi che la sinergia fra le parti possa portare la squadra emiliana a crescere costantemente anno dopo anno.

Partiamo dal principio. Come è nata l’idea di investire proprio nel Parma e non in una qualsiasi altra società italiana?
“Innanzitutto Parma per me ha dei ricordi di vita importanti, in quanto per otto splendidi anni sono stato in città come direttore generale della Bonatti. Da un punto di vista di business, invece, l’idea deriva essenzialmente dal fatto che una squadra come quella del Parma Calcio, legata al territorio attraverso i discorsi confindustriali - perché a Parma c’è una forte componente confindustriale - per noi costituisce un legame d’interesse, perché noi forniamo servizi alle grandi aziende, e non parlo solo di gas, ma anche di servizi elettrici e impianti di teleriscaldamento. Mi è sembrato un modo nuovo di operare, in linea con l’andamento europeo. Non si mira solo a coprire tutti i costi calcistici, ma si va verso una via dove le società di calcio dovrebbero essere autosufficienti e quindi, oltre a svolgere attività calcistica - che rimane il core business - potrebbero sviluppare, insieme a gruppi come il nostro, un’attività ‘industriale’, i cui benefici vanno ad alimentare la parte calcistica. Credo che sia una novità importante, che prima o poi verrà percorsa dai club. Fino ad ora, gli esempi che abbiamo avuto legati all’attività calcistica riguardano settori commerciali specifici tipo il merchandising, ma non si è mai andati verso una visione un po’ più industriale e di servizi. Il merchandising è qualcosa che si inviluppa su se stesso, mentre questo è un modello dove il Parma Calcio ha delle risorse non calcistiche inespresse, tipo essere un buon veicolo commerciale in tutti i sensi, e l’Energy T.I. è in grado di utilizzare queste sinergie per poter sviluppare il proprio business. Attraverso le sponsorizzazioni e gli ‘utili’ di questo business, si riesce anche a investire sempre più nel calcio stesso. Capisco che il discorso non sia molto semplice da spiegare, ma alla fine si tratta di un concetto non difficile da comprendere”.

Ci sono delle affinità, dei punti in comune, tra il Parma Calcio e l’Energy T.I. Group?
“Sì, come le spiegavo, il Parma Calcio ha delle risorse non calcistiche inespresse, tipo quella di essere un veicolo importantissimo dal punto di vista dell’immagine e anche all’interno di Confindustria. Mi pare che il Parma Calcio sia infatti l’unica società italiana che si è iscritta a Confindustria, quindi un embrione di questo mio disegno già c’è. Poi l’affinità è di tipo personale: questi sono discorsi un po’ teorici, ma sul piano pratico devono essere messi in pratica da uomini, ed è lì che cominciano ad entrare in gioco  anche le capacità personali di affinità e chiarezza. Tra Ghirardi, Leonardi, me e Giuli c’è stata affinità fin dall’inizio, e questo favorisce certamente anche i piani strategici teorici. Sono sempre gli uomini che devono portarli avanti”.

A proposito di spiccate capacità personali e relazionali, quanto c’è di Pietro Leonardi dietro questo accordo?
“Leonardi ha agito nel modo corretto: in prima persona, ma sempre in perfetta sintonia col proprio presidente. Leonardi,  come tutti gli amministratori di società, se intuisce che ci può essere una sinergia - e non solo calcistica - percorre quella strada. L’idea gli è piaciuta, come a tutti noi del resto. Siamo un bel quartetto. Spero che tutto ciò possa tramutarsi in risultati calcistici importanti, a partire da domani”.

Può illustrarci i programmi futuri concordati? Secondo quelle che sono le vostre intenzioni, la quota del 10% è destinata a rimanere stabile o potrebbe accrescersi col passare degli anni?
“Come ho spiegato in altre situazioni, in questo progetto non è tanto importante la quota che l’Energy T.I. ha nel Parma, bensì conta il fatto che l’Energy T.I. ci sia nel Parma, a testimonianza del fatto che non vogliamo essere solo uno sponsor. Noi entrando nella partecipazione abbiamo voluto dimostrare che il nostro rapporto non è solo di coloro che vogliono mettere il nome sui cartelloni o sulle maglie, ma è quello di voler operativamente collaborare col Parma. È per questo che siamo entrati anche come azionisti, prendendoci degli impegni societari. Ciò per dimostrare che il nostro è un rapporto sinergico e non solo ‘pubblicitario’".

Visto che ha fatto un accenno alle sponsorizzazioni, ci sembra opportuno chiarire un concetto. Ai microfoni di StadioTardini.it la Folletto ha rivendicato il proprio ruolo di main sponsor, rispondendo al comunicato apparso sul vostro sito ufficiale. Vuole dire qualcosa in merito?
“Folletto è main sponsor contrattualizzato anche per il prossimo anno, dove noi saremo second sponsor. Non vedo conflitti, anzi, convergenze nel pensare e aiutare la società ad essere sempre più solida per raccogliere risultati sportivi sempre migliori”.

Mi parla di risultati sportivi, quindi non posso non chiederle quali sono le ambizioni che vi siete prefissati sia nel breve che nel medio-lungo periodo:
“Il vantaggio di questa strategia industriale è che i programmi non possono che essere di crescita, perché più cresce il business, più entrano risorse nel Parma Calcio. Non è proprio lineare l’equazione ‘quante più risorse finanziarie hai, tanto vinci’, però non è molto lontana dalla linearità. Generalmente una squadra per poter emergere e rimanere a dei livelli sufficientemente buoni in Europa ha bisogno di risorse. Quindi, più cresce sportivamente il Parma, più il business diventa importante e più si continua a crescere. È un progetto interessante per questo. Magari si incepperà, non funzionerà, ma non penso: credo molto in questo programma, che è destinato a far crescere non solo il Parma calcisticamente, ma anche Energy T.I. a livello di affari”.

Continuando a lavorare come fatto da cinque anni a questa parte, secondo lei è utopia pensare di migliorare ulteriormente quanto costruito in questa magnifica stagione?
“Quest’anno il Parma ha fatto tantissimo, quindi bisogna dare il giusto risalto al lavoro della società, qualsiasi sia l’epilogo della stagione, anche se io non ho dubbi: sono sicuro che l’epilogo sarà positivo, non ci sono alternative. Per quanto riguarda il futuro, io ritengo che il Parma abbia fatto già tantissimo, ma noi gli  daremo una mano quantomeno a crescere rispetto a quanto fatto fino ad oggi”.

Nel mercato estivo quanto ci sarà di vostro? Avete intenzione di presentarvi ai tifosi con un ‘regalo’?
“Questo dev’essere chiaro: la gestione sportiva non è di nostra competenza. Poi, è chiaro che, essendo appassionati, tifosi e avendo anche un po’ d’esperienza, se un consiglio viene chiesto, ovviamente uno lo dà (ride, ndr), però, ripeto, è meglio essere chiari, la gestione sportiva è completamente demandata nelle mani di Tommaso e di Leonardi. È a loro che deve porre questa domanda”.

Se però dovessero chiedervi un consiglio a riguardo, avreste già le idee chiare? C’è un giocatore che sognate di portare a Parma in maniera particolare?
“Io di sogni ne ho molti. Se me li chiederà il presidente, glieli dirò (ride, ndr)”.

Non ci può fare neanche un nome?
“Assolutamente no, non sarebbe corretto. Posso solo dire che noi faremo di tutto per sostenere il grande lavoro svolto fino ad oggi dal Parma, e possibilmente per migliorarlo”.

In termini finanziari, siete disposti a investire una cifra importante per sostenere la società ducale?
“Noi abbiamo già fatto molto finanziariamente in questo periodo, quindi ritengo che siamo stati utili in questo momento, avendo la certezza che chi conduce la parte calcistica abbia ben chiaro il da farsi”.

Quanto crede nella vittoria contro il Torino?
“Come ho detto prima, credo in un solo risultato: la vittoria”.

Se le va, faccia un appello ai tifosi del Parma affinché domani colorino di gialloblù lo stadio piemontese:
“Molto dipende da loro. Sembra strano, ma, per chi ha vissuto, come voi e come me, in ambienti calcistici, l’entusiasmo è qualcosa che i calciatori sentono. Non è fondamentale il numero dei tifosi, ma l’intensità con cui si partecipa. Sono cose che solo stando sul calcio si riescono a comprendere. Non lo dico per adulare nessuno, sono molto obiettivo, però ho visto situazioni ribaltarsi solo con l’entusiasmo e la voglia di vincere che la gente sugli spalti ha saputo trasmettere”.

Vuole chiudere con un messaggio indirizzato ai tifosi della società di cui fa parte da qualche giorno?
“Certo, voglio dir loro che domani festeggeranno. Sono un ottimista di natura, credo che bisogni dare la certezza di potercela fare. È un’impresa difficile, per carità, ma possiamo farcela, siamo in grado di farcela. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione nei prossimi 180’, ma non ho dubbi che sarà così: Parma è una piazza veramente stupenda”.

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