PL - Budel: "Cuesta non è solo una scommessa. Leoni? Fossi in lui farei un altro anno importante a Parma"

15.07.2025 14:54 di  Alice Giampieretti   vedi letture
PL - Budel: "Cuesta non è solo una scommessa. Leoni? Fossi in lui farei un altro anno importante a Parma"
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© foto di Federico Gaetano

Dopo il via vai dei giocatori a Collecchio per le visite mediche, si tiene oggi il primo allenamento dei crociati sotto la guida di Carlos Cuesta. Il nuovo tecnico inizierà così a fare le prime valutazioni. Nel frattempo il mercato non si ferma. L’ex centrocampista crociato, Alessandro Budel, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com, esprimendo i suoi pensieri a riguardo. Di seguito le sue parole:

Leoni è nel mirino delle squadre milanesi. A prescindere dalle offerte, quale, secondo lei, può essere il palco migliore per un giocatore giovane come lui, in questo momento della carriera?
"Sinceramente, fossi in lui proverei a fare un altro anno importante al Parma, a giocare da titolare, con grande continuità, per poi decidere in maniera definitiva. Restare ancora un po' in un ambiente come questo non può che essere utile ad un giocatore come lui. Il consiglio che gli do è quello di giocare il più possibile e di sentirsi importante all'interno del gruppo. Ora lui fa parte, comunque, di una squadra di grande blasone e fare un altro anno da titolare a Parma non può che non essere un grande obiettivo".

Considerando che il centro della difesa è, ad ora, formato da Leoni, Circati, Balogh e Valenti, personalmente pensa che sarebbe il caso di cercare un qualche innesto o li ritiene adeguati?
"A mio parare, li ritengo adeguati. Penso che l'anno scorso, chi più chi meno, hanno fatto esperienza. Di certo, tutti hanno commesso i propri errori, come è giusto e normale che sia, soprattutto durante la giovane età. Allo stesso tempo, accumulando esperienza, non possono che riconfermarsi ancora ad alti livelli e meritare altre chance di dimostrare ancora di più. Ritengo che in generale il Parma debba puntare sui giovani ed è giusto che creda i questi ragazzi e gli dia ancora spazio e continuità".

L’attacco del Parma conta, ad oggi, ben 15 calciatori presenti all’appello. Se dovesse lei pensare ad un possibile schieramento, chi vedrebbe tra i titolari?
"Non è facile da dirsi. Sicuramente un giocatore come Pellegrino ha dimostrato di poter essere titolare. Visto anche che adesso Bonny è andato via, credo che Mateo possa avere ancora più chance per ambire ad uno spazio pressochè fisso da titolare. Lo stesso se dovesse andare via uno come Man. Ci sono diversi ragazzi che stanno ormai diventando di categoria e possono dimostrare il loro valore. Poi è vero che qualcosina lì davanti può servire, perché, considerando le cessioni, qualche alternativa in più serve al Parma".

Se l’attacco ha bisogno di essere sfoltito, la difesa e il centrocampo risultano ancora spogli. Riguardo il secondo, crede che Bernabé e Sohm siano le giuste pedine a fondamento del reparto? 
"Sì, Bernabé e Sohm assolutamente. Credo fermamente siano giocatori fondamentali, attorno ai quali la rosa del Parma debba essere costruita. Poi, se si dovesse andare a perderli, la situazione potrebbe diventare un po' più complicata. Insomma, penso sia determinante che giocatori di questo tipo possano riconfermarsi a Parma e trovare ancora un anno di continuità. So che giocatori come Bernabé hanno mercato, o comunque sono richiesti, ma la decisione di tenerli o meno credo rientri tra quelle fondamentali".

Con Cuesta a tenere le redini del nuovo Parma 2025/26, quale crede possa essere l’approccio del tecnico sul campo?
"È un allenatore giovane, che è alla prima esperienza nel calcio dei grandi da solo in una squadra importante come lo è il Parma. Non è facile, ma se la società ha fatto questa scelta probabilmente l'ha ponderata, è un allenatore che è stato seguito. Non penso sia solo una scommessa. Quindi, se lui dovesse fare bene, credo sia stato un grande colpo da parte del Parma. Di fatto, potrebbe risultare una decisione anche migliore di quella di andare a prendere un allenatore già conosciuto, ma che poi nell'atteggiamento e nei confronti della squadra porta con sé poco. Se questa scelta dovesse funzionare, potrebbe essere anche uno dei precursori: l'andare a cercare allenatori capaci e anche giovani che producano qualcosa di positivo".

Vista la probabile importanza dei terzini nel gioco del nuovo allenatore, giocatori come Valeri e Delprato potrebbero uscirne favoriti e valorizzati?
"Sì sì, potrebbe essere. Poi, in generale, lui è giovane, perciò sicuramente punterà sui giovani, avrà un appeal forte nei loro confronti. Giocatori come loro aiuteranno l'allenatore e saranno aiutati da lui. Tutti possono e devono accompagnare il proprio tecnico nelle scelte, vista anche l'esperienza che hanno. In Serie A ne hanno più loro, e a lui, che ha grandi conoscenze, ma che è alla prima esperienza, un aiuto da parte dei suoi stessi giocatori servirà senz'altro".

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