Buffon: “Alla prima partita dormii sul pullman, la Coppa UEFA ai tempi del Parma valeva come una Champions”

Al salone del Libro di Torino, l’ex portiere gialloblu Gianluigi Buffon ha presentato il suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”. Per questa occasione, l’ex Parma ha ricordato vari momenti della sua carriera, tra cui quelli trascorsi in Emilia.
Sulle tue esperienze da calciatore?
“Nella mia vita tutte le esperienze sono state importanti e bellissime. A Parma 3 anni, alla Juve 19, un anno a Parigi ma in quel contesto ho creato legami e rapporti, il piacere di stare insieme. Sono stato tanto nei posti perché ho instaurato dei bei rapporti per starci”.
La tua prima partita?
"Ero insolente, uno scapestrato, un irriverente, ero molto sicuro di me e anche furbo. Mi sono messo a dormire sul pullman, avevo capito che i miei compagni che erano adulti, dei campioni, avevano bisogno che io dessi sicurezze e l’unico modo era dimostrare… era un modo per tranquillizzare loro. Ho pensato a tranquillizzare loro e non me".
Su quella partita contro il Brescia di Mazzone (Parma-Brescia 3-0 2000/01 ndr)?
“Paro ogni tiro, finisce la partita, entro negli spogliatoi e c’era Mazzone con il fare di chi voleva vendicarsi e mi aspettava. Appena passo: “Oh Buffon, ma che ciao, ma che hai fatto oggi? Oggi me parevi Lazzaro perché ti rialzavi sempre”.
Sulla finale di Coppa UEFA con il Parma?
“All’epoca valeva come la Coppa Campioni, forse di più. Ma non mi piacque perché si giocò a Mosca in uno stadio enorme e con poca gente”.
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