Gdp - Plusvalenze e cessioni: il lavoro di Krause inizia a dare i suoi frutti

Il lavoro di Krause negli anni inizia a dare i propri frutti. La cessione di Simon Sohm, ultima in ordine cronologico, alla Fiorentina per 15 milioni di euro più un milione di bonus e il 5% sulla futura rivendita rappresenta senza dubbio una delle operazioni in uscita più significative dell’era Krause. Un affare che segna una netta inversione di tendenza rispetto al recente passato del club, dove agli investimenti - anche corposi - non corrispondevano ricavi degni di nota sul fronte delle plusvalenze.
Il 2025, invece, racconta una storia diversa. La proprietà americana, forte del lavoro sinergico dell’amministratore delegato Cherubini, di Pettinà e dell’intera area tecnica, sembra finalmente raccogliere i frutti di una semina cominciata nel 2020 e spesso costellata di ostacoli. Il cambio di passo è evidente: ora il Parma vende bene e lo fa alle sue condizioni, segno di una nuova maturità gestionale. Fatta eccezione per l'operazione Oosterwolde - acquistato dal Twente per 3 milioni nel gennaio 2022 e ceduto un anno dopo al Fenerbahçe per 6 milioni più il 30% sulla rivendita - le prime stagioni sotto la gestione Krause erano state contraddistinte più dalla spesa che dai ritorni economici. Una strategia chiara: costruire un gruppo competitivo, risalire in Serie A e valorizzare i propri talenti in un palcoscenico più visibile.
Con la promozione nella massima serie, però, è arrivato il vero salto di qualità anche sul mercato in uscita. Il primo segnale è stato Woyo Coulibaly, ceduto al Leicester per 3 milioni lo scorso gennaio, a sei mesi dalla scadenza del contratto, dopo essere stato prelevato per 900mila euro dal Le Havre nel 2021. Poi, i colpi grossi dell’estate: Bonny e Sohm, costati rispettivamente 700mila euro e 6,4 milioni, sono stati venduti a condizioni vantaggiose, dopo aver espresso la volontà di cambiare aria ma solo alle cifre imposte dal club. In totale, tra parte fissa e bonus, queste tre operazioni genereranno circa 45 milioni di euro di introiti, garantendo al Parma una stabilità finanziaria fondamentale per mantenere la categoria, soprattutto per chi deve lottare nei bassifondi della classifica.
Il club gialloblu, oggi, può permettersi di scegliere quando e come cedere, respingendo anche offerte insistenti e mantenendo il controllo sul proprio progetto tecnico. La linea è tracciata, e i prossimi nomi in uscita rischiano di fruttare cifre ancora più consistenti. Su tutti spiccano Giovanni Leoni e il giapponese Suzuki, arrivato dal Sint-Truiden e considerato già oggi un potenziale affare da almeno 35 milioni.
Ma la lista dei possibili "gioielli" in vetrina è lunga: da Keita a Ondrejka, passando per Pellegrino, Bernabé e Circati, tutti giocatori su cui il club punta per consolidarsi in Serie A, ma che potrebbero in futuro generare nuove entrate milionarie. Il sogno resta quello di trattenerli il più a lungo possibile, per costruire un'identità forte anche in campo, ma il Parma ha già la certezza di avere tra le mani un progetto sostenibile, lungimirante e capace di assicurare un futuro solido e brillante, dentro e fuori dal campo. Come riportato da La Gazzetta di Parma.
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