Difesa a tre o difesa a quattro? La soluzione può essere ibrida

17.11.2025 08:26 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Difesa a tre o difesa a quattro? La soluzione può essere ibrida

L'infermeria in casa Parma purtroppo non accenna a svuotarsi: per qualcuno che recupera, c'è chi invece si ferma. Così i rientri di Valeri, Ondrejka e, prossimamente, di Almqvist e forse Oristanio, vengono oscurati dalle defezioni di Circati, Estevez e Suzuki. Le assenze pesanti sicuramente andranno ad incidere negativamente sulle prossime uscite, ma il rientro degli infortunati, specialmente di Ondrejka e Valeri, è davvero prezioso per mister Carlos Cuesta. Sia Ondrejka che Valeri infatti interpretano il ruolo con caratteristiche uniche e per questo difficilmente sono sostituibili con altri elementi in rosa. Si prospetta quindi qualche novità a livello tattico, permessa proprio dal loro modo di ricoprire e occupare le posizioni in campo. 

Uno dei grandi temi di questo avvio di stagione è stato legato all'assetto difensivo scelto da mister Cuesta. Il tecnico spagnolo ha cominciato la stagione sulla traccia della passata stagione, con un definito 3-5-2, salvo poi passare alla difesa a quattro dopo la precedente sosta nazionali, anche per rispondere all'assenza di Valeri. Come verrà disposta quindi la difesa ora che l'ex Frosinone è rientrato dall'infortunio? Una soluzione potrebbe essere quella ibrida tra la difesa a tre e la difesa a quattro, a seconda delle fasi del gioco e della disposizione dell'avversario. L'ipotesi prevede l'impiego di un terzino di spinta da un lato e di uno bloccato dall'altro, che permetta di passare indistintamente tra una difesa a tre e una a quattro. Una soluzione che consentirebbe di liberare Valeri da troppi compiti difensivi, andando ad esaltarne le spiccate doti offensive. Sul lato opposto invece, potrebbe agire Delprato, un po' più vicino ai due centrali per dare solidità alla fase difensiva.

Un assetto che influenzerebbe anche a cascata le altre zone del campo, ma che non è del tutto nuovo. Chivu, nella passata stagione contro l'Udinese, scelse proprio di testare questa soluzione, che venne poi riproposta in alcune delle gare che portarono alla salvezza. Anche Cuesta, seppur in modo non esplicito, ha già adottato questa soluzione ibrida in alcune sfide di questo avvio di stagione. Ad esempio a Cremona, ma per certi versi anche nell'ultima gara contro il Milan: contro i rossoneri infatti, Lovik aveva il compito di contenere le sgroppate offensive di Saelemaekers, mentre sul lato opposto Britschgi aveva molta più libertà di attaccare Estupinan, con Delprato che si staccava dalla difesa a tre e andava a ricostruire una linea a quattro. Insomma, nulla di così nuovo, ma che, in linea con il calcio moderno, rompe la distinzione tra terzetto di difesa o assetto a quattro.