Frey: "Con il Parma andammo in ritiro ad Avellino dentro una caserma, prima di una sfida al Napoli"

L'ex portiere crociato Sebastian Frey è stato ospite ad Avellino dell'evento "Tra i pali e le vigne" e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Tuttoavellino.com: "Il Sud Italia ha questo modo di accogliere in un modo molto speciale, quindi è sempre bello venire dalle vostre parti. Voglio cominciare questa intervista facendo i complimenti all'Avellino per la promozione in Serie B. E' sempre bello, è un club che ha fatto la storia tanti anni fa, è stato in Serie A e quindi è bello rivederlo almeno in Serie B".
Sull'accoglienza del popolo irpino Frey ha poi ribadito: "L'ho detto prima, c'è sempre calore, c'è del buon umore, le sane prese in giro, devo dire che l'accoglienza è stata molto piacevole. Sono qui anche per sponsorizzare vino, sono arrivato qualche giorno fa, ho avuto l'opportunità di assaggiare prodotti irpini e bere vino locale, è tutto fantastico, io credo che il Sud Italia sia la parte dove si mangi meglio in assoluto. Sono felice di essere qua, la gente è felice di vedermi, sono felice di aver fatto selfie, foto e tutto questo, davanti a un buon bicchiere, è sempre meraviglioso".
Interrogato su come sia cambiata la figura del portiere rispetto ai tempi in cui lui stesso ne era un eccellente interprete, l’ex gialloblù risponde come così: "C'è stata una bella evoluzione. Il portiere oggi è molto più coinvolto nella fase di costruzione del gioco, nella fase di gioco. Io la trovo una cosa molto bella, a patto che non venga estremizzata. Ho visto, nel corso dei primi anni, tanti errori e tanti gol presi da questa situazione in fase di costruzione, perché le giocate venivano forzate troppo. Questa cosa però mi piace e mi sarebbe piaciuta anche poterla vivere ai miei anni, allorché invece dovevamo solo pensare a non prendere gol. L'importante è non andare a rischiare ma credo che ormai quasi tutti giocano così, quindi va bene. Credo che Guardiola sia stato quello che ha iniziato un po' tutto, e oggi ci portiamo avanti questa filosofia ".
Un ricordo legato all'Avellino calcisticamente parlando: "Ce l'ho, non vorrei sbagliarmi. Ma o con l'Inter o con il Parma, siamo venuti a fare un ritiro qui ad Avellino, perchè dovevamo giocare con una squadra nelle vicinanze, forse il Napoli. E ricordo che facemmo il ritiro dove c'era la caserma, ci chiedemmo, ma è possibile che c'è un campo dentro, e in effetti c'era e facemmo 2-3 giorni di ritiro qui prima di questa partita. E' l'unico ricordo che ho di Avellino a livello calcistico a livello personale".
LEGGI ANCHE - Rebus panchina, l'attesa logora soltanto chi non ha pazienza. Palla...a Cherubini per una scelta da progetto pluriennale