De Siervo: “Contemporaneità? Massimo una, due volte l’anno. Stadi moderni sono fondamentali”

Durante la presentazione della classifica del Golden Boy, in corso a Solomeo al Teatro Cucinelli, tra i tanti personaggi del mondo sportivo intervenuti c’è anche Luigi De Siervo. L’amministratore delegato della Lega Serie A ha parlato di tanti temi, soffermandosi in particolare su 3, riportati di seguito.
Sulla contemporaneità: “E' interessante, crea quella dipendenza da risultato. Ma dobbiamo anche dire che l'audience è stata la metà rispetto a quando facciamo lo spezzatino. Per questo è antistorico pensare che si possa tornare al calcio minuto per minuto di anni fa. Una, massimo due volte l'anno si potrà fare, per il resto ancora avanti con lo spezzatino".
Sulla relazione degli investitori esteri con i tifosi: “Siamo reduci dalla premiazione di Napoli, è stato straordinario. Siamo l’unico sport che può creare un rito collettivo: l’immagine significativa sono i fuochi d’artificio su Napoli, il coinvolgimento totale di scuole, la città paralizzata per giorni. Su questo gli americani diventano matti, perché loro hanno quel tifo meccanico e organizzato. Noi abbiamo dentro questo sentimento, è l’asset che gli investitori americani percepiscono come elemento di forza”.
Sugli stadi: “Abodi ha ribadito che serve un commissario per gli stadi. I nostri stadi sono i più vecchi d'Europa, con 75 anni di età media. Avere stadi non all'altezza significa limitare i servizi. In Germania coi Mondiali del 2006 hanno risistemato gli stadi, e pur essendo un campionato orribile è godibile anche dalla tv proprio per questo motivo. Vedere la Fiorentina che gioca in quello stadio coi cantieri, con le gru, non è accettabile. Il tifo è parte dello spettacolo, basta guardare l'Inghilterra. Quindi gli stadi moderni sono fondamentali".
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