Pecchia sulla squadra: "Contro il Genoa grande atteggiamento. Dobbiamo cavalcare l'entusiasmo"

L'allenatore crociato Fabio Pecchia, nella sua conferenza stampa alla vigilia di Parma-Ternana, ha parlato anche di come sta la squadra dal punto di vist psicologico e di quanto ha dimostrato nel match con il Genoa della scorsa settimana: "L'ho detto dal primo giorno: voglio costruire un gruppo, che ha tanti giovani e potenzialità ancora da esprimere. Vogliamo costruire un'identità chiara, con la voglia di essere protagonisti della gara e vogliamo rendere orgogliosi i tifosi. Ci vogliono corsa, qualità, ritmo e voglia di vincere. Quando mi parlano di Vazquez, di Mihaila, di Bernabé o Man, è come se avessero in testa solo una fase. Invece giocatori che sono dentro un gruppo riescono a fare le due fasi. Noi a Genova abbiamo fatto entrambe le fasi con voglia e convinzione: le difficoltà sono state dove siamo forti noi, nella qualità e nel palleggio, nella gestione. Sul 2-1 mi sarebbe piaciuta ancora di più la voglia di fare il terzo gol. Ma senza pensare ai giocatori singoli: può giocare Delprato, può giocare Coulibaly, voglio una squadra che sappia giocare le partite. Bisogna costruire, non giocare alla giornata solo con l'obiettivo della domenica".
Il parlare degli arbitri può essere un alibi?
"Vorrei che si pensasse piuttosto all'atteggiamento che abbiamo avuto a Genova davanti a 30mila persone, alla voglia di fare le nostre cose. Poi si può pensare che Pecchia sia un pazzo perché mette tutti giocatori offensivi, ognuno può pensare quello che crede, ma è importante vedere che la squadra abbia voglia di fare. Con il VAR l'atteggiamento secondo me è maggiormente sereno, perché viene affidato il lavoro anche a un quinto uomo dentro una sala. Si sono fatti dei colloqui, su alcune cose ci possono essere delle discussioni come sul fuorigioco, ma gli episodi continueranno ad esserci. Noi dobbiamo essere concentrati sul campo".
In città c'è entusiasmo crescente:
"Bene, cavalchiamolo. Dobbiamo dare solidità a questo entusiasmo: servono prestazioni e vittorie, non si sfugge da questo. Anche al ritorno da Genova c'era tanta gente ad aspettarci e salutarci con entusiasmo, significa che la prestazione è stata apprezzata e dobbiamo continuare così. Dobbiamo trasmettere questo tipo di passione ed emozione, e poi l'entusiasmo sarà sempre più cavalcante".