PL - Piazzi: "Krause sta costruendo qualcosa di importante. Proviamo a tornare il Parma che era"

28.03.2021 14:19 di Niccolò Pasta Twitter:    vedi letture
PL - Piazzi: "Krause sta costruendo qualcosa di importante. Proviamo a tornare il Parma che era"

Piano piano, finalmente, anche i settori giovanili italiani stanno provando a tornare alla normalità. Il campionato Primavera è ormai ripartito da qualche settimana, così come quello delle Under 18. L'Under 17 ripartirà ad aprile, mentre le Under 16 e 15 non hanno un futuro ancora ben definito, ma quantomeno i ragazzi hanno la possibilità di scendere in campo e confrontarsi con gli avversari pari età in formativi test match. E il settore giovanile del Parma, quest'anno più di altri, sta iniziando a dare i suoi primi frutti importanti dalla sua ricostruzione, con squadre competitive, ragazzi cresciuti molto e con vari giovani aggregati alla prima squadra, capaci anche di esordire tra i professionisti nell'arco dell'anno. Di questo e di molto altro la redazione di ParmaLive.com ne ha parlato con Luca Piazzi, il responsabile del settore giovanile crociato, che ci ha fornito una panoramica sulla crescita dei giovani ducali avvenuta nel corso di questo travagliato anno. 

Direttore, per i giovani il peggio è alle spalle?
“Se il peggio è alle spalle non lo so, però stiamo ripartendo bene e siamo contenti. L’11 aprile si riparte anche con l’Under 17, poi non so se quest’anno si ripartirà anche con l’Under 16 e 15 ma sicuramente facendo questi test match abbiamo la possibilità di giocare, di esprimerci. Anzi, forse è quasi più formativo così, nel senso che si ha la possibilità di cambiare le avversarie, di fare cose diverse e secondo me quanto stiamo facendo è molto interessante”.

Con la Primavera si è visto un salto importante: ora l’obiettivo promozione è sempre più vivo?
“Sì, in questo momento abbiamo qualche problema legato agli infortuni, abbiamo perso qualche giocatore che sarebbe potuto essere importante ma stiamo facendo bene”.

Quanto cambia da Primavera1 a Primavera2?
“A livello di organizzazione non cambia molto, cambia il livello che è decisamente più alto. In Primavera2, al di là dei risultati fatti, credo che tante volte c’era un grosso divario tra noi e le altre squadre. In Primavera1 è diverso, anche squadre di livello più basso sono molto forti. Arrivarci non è facile, stiamo lavorando per perseguire questa strada e in questo momento ci stiamo provando e cerchiamo di farlo in ogni maniera possibile”.

Aver dato continuità alla squadra dello scorso anno ha aiutato molto la crescita.
“E’ vero, quello che dici è quello a cui abbiamo sempre pensato. Noi l’anno scorso abbiamo lavorato per quest’anno. Abbiamo mantenuto il gruppo squadra, abbiamo fatto giocare i ragazzi insieme sotto età e per me questo è stato un fattore importante e come credo che sarà un fattore importante il prossimo anno avere una Under 18 che ha giocato quest’anno insieme, per dare continuità ad un altro gruppo molto interessante”.

L’Under 18 è un po’ il vostro fiore all’occhiello?
“Io penso che adesso abbiamo anche altri bei gruppi. In Under 18 ci sono i 2003 e i migliori 2004 che penso siano tanti. In questo momento qua, potenzialmente, è la squadra più forte che abbiamo. Anche se poi ci siamo accorti che contro i top club abbiamo fatto fatica. Dobbiamo lavorare ancora molto per arrivare al livello delle big, ma sicuramente abbiamo giocatori molto interessanti, considerando che ci sono cinque-sei ragazzi che giocano sotto età”.

A proposito di 2004, Traore gioca addirittura in Primavera e ha esordito in prima squadra. È uno di quelli che può veramente diventare importante?
“Sicuramente. Traore non lo scopriamo noi, ha dimostrato che costantemente è di un livello diverso rispetto agli altri ragazzi”.

Camara sta facendo un po’ da spola tra i grandi e la Primavera, come lo vede crescere?
“Camara ha un livello altissimo, purtroppo in questi ultimi due anni ha avuto un sacco di infortuni che lo hanno frenato nella crescita e non gli hanno permesso di avere continuità. Io penso sia un talento, un ragazzo che avrà un futuro importante”.

Un altro ragazzo che sta facendo benissimo è Artistico, è cresciuto un sacco: è pronto per il salto tra i pro?
“Penso di sì. Considera che si è fatto male e purtroppo ha finito la stagione, è un infortunio che ci penalizzerà molto essendo lui uno dei nostri giocatori più importanti. Lui è uno di quelli che può fare molto bene, dal punto di vista fisico e mentale è già un giocatore pronto, deve migliorare dal punto di vista tecnico-tattico ma sappiamo che per gli attaccanti il percorso è più lungo e complesso rispetto a quello che può essere il percorso di ragazzi in altri ruoli. Io lo vedo bene, mi piace, dire che sia già pronto per la prima squadra non me la sento, ma pronto per uscire ed andare in C penso proprio di sì”.

Per lei è più utile un prestito formativo in C dove magari si trova meno spazio o restare un anno in più in Primavera?
“Andare in C e giocare poi non è così facile, io ci ho lavorato per tanti anni in Serie C e credo sia un’esperienza formativa importante. Bisognerebbe trovare la squadra che ha la possibilità concreta di far giocare il ragazzo, in un contesto in cui il ragazzo abbia continuità. Poi è chiaro che per andare in C da una Primavera i ragazzi devono essere consapevoli del passaggio che si sta facendo, che è molto complesso, non facile, e che tante volte si concepisce in maniera sbagliata: si crede di andare in C per giocare ma non si è consapevoli che giocare anche in terza divisione non è scontato. Per me il riuscire a fare il passaggio settore giovanile-prima squadra quanto prima è uno step fondamentale per la carriera di un ragazzo”.

Lei crede nel progetto delle squadre B?
“Sì, ci credo, ma penso sia assolutamente sbagliato il modo in cui è stato strutturato il progetto squadre B in Italia. Il fatto che solo la Juventus lo abbia fatto spiega come i costi di iscrizione, le regole per la partecipazione non siano sostenibili nemmeno per i club di quel calibro come Inter, Milan, Napoli, Roma. Non ha senso come è stato strutturato il regolamento per partecipare ad un campionato di terza divisione. Io rivedrei un po’ il progetto, lo farei diversamente, magari più simile ad un progetto inglese o tedesco, perché quello italiano, così, non sta in piedi”.

Quindi per il Parma il discorso non è nemmeno stato affrontato?
“No, assolutamente. Ma se non l’han fatto società di calibro totalmente diverso dal Parma come i club citati, credo che in questo momento non sia assolutamente sostenibile per il Parma”.

Si è parlato tanto nelle ultime settimane dei giovani degli altri paesi, dai vari Musiala, Moriba, i tantissimi francesi: perché in Italia c'è questo blocco sul fatto che un ragazzo uscente dalla Primavera non può essere coinvolto?
“In Italia c'è un’altra mentalità, c'è una competitività diversa. Molti club hanno un focus diverso nello sviluppo dei giovani e non sempre c'è questo progetto di valorizzazione. Comunque se noi andiamo a vedere come lavorano i club tedeschi la maggior parte del focus è sulla valorizzazione del giovane, sulla possibilità di creare un patrimonio per la società mentre in Italia il focus è diverso, più sull’immediato e sul risultato, sulle idee di un giocatore pronto, per questo spesso si vedono i giovani come non pronti. In Germania sono consapevoli che per creare un giocatore pronto il ragazzo bisogna farlo giocare e all’inizio quasi nessuno è pronto, ma dopo dieci-quindici partite lo diventa. In Germania da quel punto di vista hanno un vantaggio superiore rispetto all’Italia per quanto riguarda lo sviluppo dei giovani, perché poi questi investimenti fatti se li ritrovano. Poi comunque Musiala penso sia un fuoriclasse, questo incide”.

Avete fatto tanti investimenti importanti anche a gennaio, come arriva Marsetic? Era praticamente un giocatore dell’Inter, come lo avete "rubato"?
“Sì è vero, ma non l’abbiamo rubato. La crisi dell’Inter ha coinvolto anche il settore giovanile e non hanno potuto chiudere l’operazione e l’abbiamo fatto noi. Certamente se l’Inter avesse potuto l’avrebbe chiuso subito, ma non hanno avuto la possibilità e l’abbiamo fatto noi, siamo molto contenti. Pensiamo che Marsetic sia uno dei nostri ragazzi che potrà arrivare in prima squadra nel giro di poco tempo. E come lui ce ne sono tanti, sono diversi quelli che possono fare lo step e speriamo di poterne avere sempre di più e di riuscire a fare la parte più difficile, quella di inserirli, accompagnarli, formarli in questi ultimi anni, una parte che poi ti fa fare la differenza. Non sempre prendere il giocatore bravo ti permette di mandarlo in prima squadra, penso debba esserci un lavoro che accompagni e concluda il percorso formativo”.

Da questo punto vista, come funziona il vostro percorso di formazione, soprattutto fuori dal campo? Considerando che ci sono molti ragazzi giovanissimi che vengono anche da paesi molto lontani.
“In realtà questi ragazzi ci stanno colpendo molto per mentalità e spirito di adattamento. Noi cerchiamo di organizzarci per dar loro gli strumenti per svilupparsi bene. Abbiamo un’area psico-pedagogica che segue il loro adattamento, abbiamo un’area fisica, una medica, una tecnica, che permettono loro di allenarsi e svilupparsi con alcuni di loro che fanno sette/otto allenamenti a settimana e credo che dia loro un bel vantaggio allenarsi anche la mattina e riuscire ad avere un programma di allenamento importante per la loro crescita. Inoltre abbiamo un’area nutrizione che li segue da vicino, ci stiamo strutturando in modo di farli crescere al meglio, e non solo loro, in questo processo qui sono coinvolti anche tanti giocatori che hanno la possibilità di farlo”.

Sits è uno dei ragazzi arrivati in estate che sembra stia rendendo già molto bene.
“Secondo me ha una mentalità a livello di un 22enne, non di un diciassettenne. Ora sfortunatamente è un paio di settimane che è fermo per il Covid, speriamo tanto che si negativizzi e possa rientrare ad allenarsi. Per me è un giocatore che ha mentalità, struttura fisica, colpi per fare una bella carriera e credo che abbiamo fatto un colpo prendendo un ragazzo molto interessante. La caparbietà e la resilienza sua dimostrano che ha delle qualità in più, è un ragazzo incredibile per questi aspetti”.

E queste sembrano un po’ anche le qualità di Dierckx, che in pratica è un giocatore della prima squadra.
“Noi l’abbiamo visto e seguito, ci ha colpito per fisicità e personalità, ma non ce lo aspettavamo così pronto. La trattativa non è stata difficile perché lui voleva venire e appena arrivato ci siamo resi conti che fosse di un’altra categoria. Ho chiesto a mister Liverani se poteva allenarsi subito in prima squadra perché lo valutassero loro e alla fine è rimasto direttamente lì. Io sono contento, è un giocatore che alla fine con noi ha fatto solo un paio di allenamenti e ha fatto subito il salto. Per noi queste sono le nostre vittorie, non ci interessa soltanto fare risultati, i nostri risultati sono questi, riuscire a portare un giocatore in prima squadra. Questa per noi è una soddisfazione incredibile, è il massimo che possiamo dare ad un ragazzo”.

Vede ragazzi pronti per la prima squadra?
“Ne vedo tanti ma far dei nomi non sarebbe giusto. Quest’anno abbiamo avvicinato alla prima squadra non solo Dierckx ma anche Rinaldi, Turk, Camara, Balogh, già i numeri di quest’anno danno senso al lavoro che abbiamo fatto prima. Conosci bene il percorso di cos’era il settore giovanile sei anni fa e tutto quello che è stato fatto anche da chi c’era prima di me. Step by step cercheremo di ricrearlo. Non siamo ancora il settore giovanile che aveva il Parma prima del fallimento, che era di altissimo livello, ma abbiamo recuperato terreno anno dopo anno. Abbiamo ricostruito, portato organizzazione e mentalità, che non è facile riportare quando si riparte da zero. Ora dobbiamo essere contenti, non pensare di essere arrivati ma contenti che un po’ alla volta stiamo migliorando. A me dispiace come stiano andando le cose per la prima squadra, però penso che la nuova proprietà, che credo sia veramente grandissima, abbia dato un impulso di idee a livello di cose da fare in futuro e che sta dimostrando con i fatti, e sono cose davvero importante. Ammiro molto cosa sta facendo Krause qui a Parma anche se, ahimè, il tassello più importante al momento non si sta incastrando. Però io credo che tutti quanti debbano avere fiducia in quanto si sta facendo, io sento fortemente che il Parma stia costruendo qualcosa di importante, lo percepisco”.

E’ iniziata la prima fase dell’Europeo Under 21, ci sono tanti ragazzi del Parma. Occhio di riguardo per qualcuno?
“L’Under 21 è un aspetto più da prima squadra, noi ci concentriamo sui ragazzi molto più giovani come i 2005, i 2004, i 2003. Queste tre annate qua sono interessanti per noi per il settore giovanile, perché sappiamo che per avere certi tipi di giocatori devi arrivarci presto perché poi la concorrenza è troppa e il rapporto qualità-prezzo diventa meno interessante”.

Per i contratti da professionisti state lavorando con qualcuno?
“La nostra idea per il prossimo anno è di fare il contratto a qualche ragazzo, soprattutto a quelli che sono in Nazionale. Non abbiamo ancora parlato con il club per chi passerà professionista, ma in quest’anno ai più interessanti abbiamo fatto il contratto, ad altri lo faremo in estate e la nostra idea è di delegare al Parma i giocatori più importanti, anche se il legame non deve essere sancito dal contratto ma dal percorso che noi proponiamo ai ragazzi”.

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