ESCLUSIVA PARMALIVE - Il doppio ex Fontolan: "Parma, se imponi il tuo gioco puoi vincere a San Siro"

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19.04.2013 16:00 di  Daniele Longo   vedi letture
ESCLUSIVA PARMALIVE - Il doppio ex Fontolan: "Parma, se imponi il tuo gioco puoi vincere a San Siro"

Il campionato 86/87 verrà ricordato come uno dei più esaltanti di tutta la storia del calcio parmense, la serie A sfiorata al termine di un campionato bellissimo con Arrigo Sacchi in panchina. Di quella squadra faceva parte anche Davide Fontolan, decisivo nel girone di ritorno con i suoi sei gol. Da lì nacque una stella che tanto bene ha fatto anche con la casacca dell'Inter del quale ne è diventato a una bandiera. La redazione di Parmalive.com lo ha contattato in esclusiva per analizzare la gara di domenica proprio tra i nerazzuri e i biancocrociati.

Domenica all'ora di pranzo il Parma renderà visita a un'Inter con il morale a pezzi dopo le ultime sconfitte e i tanti infortuni. I ducali devono riscattare la dura sconfitta subita dall'Udinese, che gara si aspetta?
“Quando c'è di mezzo l'Inter è sempre un bel casino( ride ndr), non vedo una chiara favorita nella gara. Delle due penso che il Parma abbia maggiori possibilità di conquistare l'intera posta in palio, se giocano con un'aggressività importante possono mettere in difficoltà una squadra condizionata dai troppi infortuni. Mancano giocatori importanti, penso a Milito, a Palacio ai quali si sono aggiunti anche Guarin e Cambiasso tanto per citarne alcuni.”

A tal proposito, crede che le cause siano da ricondurre solo alla sfortuna o a degli errori in fase di preparazione atletica?
“Ma io credo che l'Inter stia pagando dazio alla sfortuna, poco tempo fa sono riusciti a ribaltare il risultato in Europa League con il Tottenham. Hanno dimostrato di stare bene fisicamente, quindi non credo che siano stati fatti degli errori, magari ci sono stati in fase di organizzazione e nella scelta di alcuni giocatori, sopratutto nel mercato di gennaio. Quando ti vengono a mancare dei giocatori di grande qualità ed esperienza poi diventa difficile anche per i giovani come Kovacic. Non si può pretendere troppo da loro, si corre il rischio di bruciare il giocatore.”

Il Parma invece sta disputando un campionato a due facce, da Europa il girone di andata, da retrocessione quello di ritorno. Secondo lei è stato un problema mentale o fisico?
“Ma secondo me è stata una questione mentale, i ducali si sono rilassati una volta raggiunto l'obiettivo che aveva prefissato la società. La loro stagione credo rispecchi totalmente le ambizioni iniziali, un tranquillo campionato da metà classifica cercando di valorizzare i giovani. Anche all'Inter è successa la stessa cosa, una volta perso contatto dal terzo posto i nerazzurri hanno perso la bussola, non sembrano una squadra e tutti i giocatori pensano al proprio orticello.”

Un giovane che stava incantando era Belfodil prima della ritrovata forma di Amauri. Nelle ultime settimane è finito un po' ai margini finendo nel mirino della critica insieme ad altri giocatori. Secondo lei potevano fare di più, date le premesse?
“I problemi durante la stagione ci stanno, è normale, dipende da quello che ti aspetti dal giocatore. Se tu guardi l'Inter allora sarebbero tutti da buttare. Il Parma ha tanti buoni giocatori ma nessun top player,ognuno ha dato il suo apporto alla squadra e non si può dire che hanno fatto male. Bellfodil ha fatto bene ma è giovane e può avere dei cali di rendimento, deve lavorare su queste cose per diventare un giocatore importante. Non credo che i tifosi si aspettavano un piazzamento in Europa, ci sono squadre che spendono di più e sono più abituate a lottare per certi obiettivi. Certo il rammarico può nascere vedendo come sia strano questo campionato, in perfetta linea con gli ultimi d'altronde. E' evidente un livellamento verso il basso, basta pensare che le ultime quattro sono molto distanti dal resto del gruppo. Il Parma poteva fare come il Catania, poi dipende sempre dagli obiettivi.”

Tra i tanti rumours di mercano che gravitano intorno al Parma ci sono sempre quelli relativi al futuro di Donadoni. Che idea si è fatto della situazione?
“Io ho sempre valutato Donadoni come un grande allenatore, ha sempre fatto bene a parte qualche esperienza. Io credo che sia legittimo che lui ambisca ad allenare un grande club ma personalmente lo vedo solo al Milan che ha sempre manifestato la volontà di prendere gli ex giocatori.”

Tra i nomi fatti per la sua successione sembra essere Di Francesco, tecnico del Sassuolo, il favorito. E' il nome giusto?
“Ma come sempre in questi casi, si fanno tanti nomi, resta da vedere quanto siano corrispondenti alla verità. Non credo che un grande allenatore possa cambiare le sorti di una squadra, dipende sempre dagli obiettivi del club e dagli acquisti che verranno fatti in sede di mercato.”

Quindi quante possibilità ha il Parma di portare a casa un risultato positivo da San Siro?
“L'Inter è in grandissima difficoltà, l'ha palesato anche l'altra sera in coppa Italia dove è stata costretta a far esordire dei Primavera. Il Parma deve andare li e imporre il proprio gioco, così facendo potrebbe spaventare i nerazzurri che in questo momento non hanno stima nei propri mezzi. I crociati hanno tante possibilità di sbancare San Siro, non dimentichiamo che ci sono riuscite Bologna ed Atalanta quindi perché non potrebbe riuscirci il Parma?”

Chiudiamo con un giocatore decisivo per squadra e un risultato finale?
“Per quanto riguarda l'Inter dico Rocchi che è stato massacrato fin dal primo giorno da stampa e tifosi. Lo hanno fischiato forse ingiustamente perché non sarà un fenomeno ma ha fatto una bellissima carriera e può dare il suo contributo alla causa. Nel Parma senza dubbio Amauri, sta molto bene, è un attaccante che in area si fa sentire e potrebbe sfruttare le insicurezze della retroguardia avversaria. Ogni volta che parlo dell'Inter e faccio pronostici vengo puntualmente smentito, se il Parma ci crede può vincere ma vedo più probabile un pari.”

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