Barbuti a PL: "Parma superiore alle altre di una o due categorie. Ho tanto entusiasmo, spero di tornare"

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24.09.2015 17:13 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Barbuti a PL: "Parma superiore alle altre di una o due categorie. Ho tanto entusiasmo, spero di tornare"
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© foto di Giovanni Padovani/ParmaLive.com

Massimo Barbuti non è un nome qualsiasi per i tifosi del Parma, dal momento che l'ex attaccante toscano ha giocato in Emilia dal 1982 al 1985, segnando 37 partite in 98 presenze ed è stato uno dei protagonisti della promozione dei crociati in Serie B. Noi lo abbiamo contattato telefonicamente in esclusiva per ParmaLive.com per chiedergli un commento sulla partita di domenica scorsa contro l'Altovicentino, cui ha assistito dalla tribuna dello stadio Tardini: "Questa squadra è partita in ritardo, ma la classifica la dice lunga sulla forza di questo Parma. Non ci sono dubbi che questa sia una squadra di una e forse due categorie superiori. Ha giocatori adatti per il modulo con cui gioca, terzini con ottima gamba, i centrali di centrocampo bravissimi in entrambi le fasi, e i quattro attaccanti che si completano bene con i loro movimenti. Ricci, in particolare, ha fatto un partitone. Eppure l'Altovicentino è forte, una delle squadre migliori della Serie D. E' un Parma che può ancora migliorarsi, l'unico handicap potrebbe essere quando giocherà in campi pesanti: potrebbe essere un problema per i giocatori offensivi, tutti molto tecnici".

Quello del Parma Calcio 1913 è un progetto molto ambizioso. Sin dove può arrivare?
"Secondo me il difficile è quest'anno, perché è l'anno zero di questa società e sono partiti in ritardo. Il fatto di vedere il Parma già adesso primo da solo e a punteggio pieno è un miracolo proprio per questo un motivo. Ripeto, questa è una squadra di ben altra categoria. Il mio timore riguardava proprio la partenza, perché la condizione poteva non essere ancora al top. Poi se la squadra è superiore tatticamente e tecnicamente alle altre vince, c'è poco da fare, in Serie D è così. Paradossalmente l'anno prossimo vedo meno problemi, perché i meccanismi sarebbero più rodati e il Parma non partirebbe in ritardo rispetto alle altre. Dalla Serie B in poi essere promossi ovviamente è più difficile, certo, ma sicuramente quello del Parma Calcio 1913 rimane un progetto davvero valido".

A proposito del Parma Calcio 1913, ci sono chances di rivedere Massimo Barbuti nell'organico di questa società, in futuro?
"Sinceramente è difficile. Da queste parti dicono che sono una bandiera del Parma... Sicuramente mi farebbe enormemente piacere mettere a disposizione della società le mie competenze, visto che comunque ho esperienza a livello giovanile, ho allenato in Serie D... Però in effetti non so che dire, perché i matrimoni si fanno in due. Io mi sento nato con questi colori addosso, vivo a Parma e morirò qua. La speranza, certo, quella è l'ultima a morire: l'entusiasmo è ancora quello di un ragazzino, io sono qui".



Non posso non farle una domanda su Longobardi: la sua esultanza dopo il gol contro il Villafranca ha ricordato a tutti quella di un certo Massimo Barbuti, il 17 ottobre 1982 dopo un gol alla Carrarese... Cosa ha pensato vedendo Longobardi esultare in quel modo? Pensa che possa ripercorrere le sue orme?
"Quando ho visto la foto sul giornale mi sono detto "Vuoi vedere che ora..." e infatti sono partiti subito i paragoni (ride, ndr). Spero, però, di essere rimasto nel cuore dei tifosi anche per altro, e non solo per quella rete. In un certo senso fu anche una scena divertente. Per quanto riguarda Longobardi forse l'ho affrontato da avversario, quando lui era al Bassano... In ogni caso non lo conosco bene, anche se è un attaccante che ha fatto tanti gol in Serie C e Serie D. Domenica l'ho visto e mi ha impressionato, perché ha corso tantissimo, si è spremuto fino all'ultima goccia di sangue. Tanto di cappello, veramente. Secondo me comunque potrebbe anche sacrificarsi un po' meno, perché va bene dare una mano in difesa, ma il rischio è poi di arrivare poco lucidi sotto porta. Mi sembra che abbia caratteristiche importanti, perché può fare il lavoro del centravanti ma è bravo anche a ricevere i passaggi filtranti e a tagliare dentro. Ma anche Musetti è un ottimo attaccante, non dimentichiamoci di lui. Probabilmente un giocatore più simile a me è Amauri. Io di sicuro non facevo quel tipo di lavoro difensivo che fa Longobardi, vivevo più nell'area di rigore: certo, rientravo a dare una mano, ma non così".

Lei è stato anche osservatore per il Parma Fc durante l'era Ghirardi. Che esperienza è stata?
"Con il senno di poi posso dire che è stata una grande presa in giro (Barbuti ha usato un termine più colorito, ndr). Io ci ho messo tutto l'impegno che potevo, e tra l'altro ho segnalato giocatori che stanno facendo una buona carriera e che giocano in Serie A, come Zaza e Belotti. Però non ero preso in considerazione, e questo mi ha fatto molto male. Ho avuto da ridire anche perché ritengo che chi lavora debba essere pagato: e non è un discorso che faccio solo per me. Quindi sì, ci sono state delle schermaglie: a quel punto mi hanno scaricato senza dirmi niente. Poi purtroppo è successo quello che è successo, ma capita quando le persone sono poco serie. E' stata una delusione su tutta la linea, però mi piacerebbe avere l'opportunità di riscattarmi. Ho talmente tanto entusiasmo che, in un modo o nell'altro, spero di arrivare a essere preso in considerazione dal nuovo Parma: ci spero, ormai sono parmigiano a tutti gli effetti, e ho ancora tanto da dare. Ora vediamo, io è da quindici anni che ci provo, anche quando abitavo in Toscana mi sarebbe piaciuto lavorare con il Parma. In questo momento io ho il mio lavoro al di fuori del calcio, ma mi piacerebbe rientrare nel giro, in questa grande famiglia che è il Parma".

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