Paradosso Parma, grande con le big e 'male' negli scontri diretti

La stagione del Parma potrebbe essere definita quasi come un paradosso. Il motivo è semplice ed è legato ai risultati. Calendario alla mano, ad agosto, in tanti hanno pensato al difficile inizio (Fiorentina, Milan e Napoli) e a una fine da coltello tra i denti (Inter, Fiorentina, Juventus, Lazio, Napoli e Atalanta nelle ultime 8 giornate).
C'è chi ha fatto tabelle per cercare di arrivare alla gara contro il Napoli del Tardini con la certezza di essere salvi. Chi, invece, ha ragionato partita per partita. Ma il succo del discorso è proprio quei, perché proprio dal calendario più difficile sono arrivati i punti per la salvezza dei Ducali. Ammesso che, per l'aritmetica, ci sia bisogno ancora di un piccolo sforzo, c'è da sottolineare come l'arrivo di Chivu (il Parma era terzultimo) abbiamo dato una netta sterzata alla stagione del club, tenendo però fede ad alcuni principi di Pecchia, soprattutto il 'grande' con le grandi e 'male' negli scontri diretti.
Infatti, andando a vedere i risultati sin qui ottenuti dal Parma in stagione si può fare un confronto con i punti conquistati con le prime nove della classifica e quelli presi nei cosiddetti scontri diretti. Gli ultimi sei punti conquistati dai gialloblu hanno portato a 18 quelli con le big del nostro campionato, mentre 14 sono quelli contro le altre. Un segnale ben visibile di come il Parma sia più incline ad affrontare gare ben più complicate, soprattutto per le meno pressioni del risultato. In ogni caso resta un bel particolare da segnare.
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