Buffon: "La salvezza del Parma è stata un un miracolo. Cuesta? Scelta suggestiva e ambiziosa.

L'ex portiere del Parma Gianluigi Buffon, è intervenuto alla Gazzetta di Parma per parlare di più temi, dal nuovo allenatore al mercato. Queste le dichiarazioni: "Cuesta? Beh, direi che se non ci fosse dietro l’idea di una persona capace e intelligente e soprattutto umile come Federico Cherubini, mi sembrerebbe un azzardo. Il fatto che dietro questa scelta ci sia anche lui, mi fa pensare che sia una scelta sicuramente suggestiva, ambiziosa e mi auguro che possa dare i risultati che Federico e tutta Parma si aspettano".
E Cuesta arriva a Parma dopo una salvezza sofferta. Come la giudichi, come l’hai vista?
"Una salvezza che secondo me è stata un miracolo. Probabilmente voi che siete ancora più vicino di me alle vicende del Parma, non ve ne siete resi conto bene. Per me, che posso guardare le cose con un occhio più distaccato, il Parma a dieci-dodici giornate dalla fine del campionato, vedendo il calendario, rischiava fortemente la retrocessione. Quasi spacciato. E invece è arrivata la prima grande intuizione di Cherubini, fare il cambio alla guida tecnica e chiamare Chivu e, quasi come per magia, ci siamo, vi siete, salvati. Poi alla fine c’è stato lo spavento finale ma la grande vittoria di Bergamo ha sancito un risultato secondo me grandioso per come si era messa".
Cosa ti aspetti dal prossimo campionato di serie A del Parma?
"Adesso ci vorrebbero secondo me due annetti di assestamento e consolidamento per poi provare a fare qualche passo in avanti".
Alcuni giocatori, che peraltro tu conosci bene perché ci hai giocato insieme, sembrano aver chiuso il loro ciclo a Parma. Forse è arrivato anche il momento di cambiare alcuni protagonisti importanti del Parma degli ultimi anni?
"Da una squadra si va via per due motivi: o perché capisci che le ambizioni del club non sono le tue ambizioni, come era accaduto a me, o vai via perché realmente non hai più il meglio di te da dare e soprattutto perché non riesci più ad alimentarti con degli stimoli forti e feroci che possano aiutarti a dare il massimo e anche di più, ad essere “over performanti”. E questo può capitare a qualsiasi atleta. Però devo dire che, vedendo anche la mia carriera, stando 13 anni a Parma e 19 alla Juve, significa che per me erano molto più importanti il senso di responsabilità e la sfida che riuscivo sempre a provare per poter sorprendere e poter sorprendermi".
Ora non si smette mai di giocare, c’è il campionato del Mondo per club, sarà forse una stagione anomala. Che campionato ti aspetti?
"Un campionato comunque come l’anno scorso, spaccato tra le squadre di vertice e le altre. Nella stagione appena finita ci sono stati tre campionati: quello delle prime, poi alcune squadre a far da cuscinetto non coinvolte né nella lotta per l’Europa né per la salvezza, e poi le altre che dovevano evitare la retrocessione. Nella prossima stagione la grande sorpresa potrebbe essere il Como che potrebbe lasciare la fascia centrale per ambire a posizioni più importanto".
Scherzo del calendario, si parte con Juventus-Parma: che ne pensi?
"Non so la Juventus che dazio possa pagare dopo questo Mondiale per club. Perché alla fine rischi di non capire se sei alla fine o all’inizio di una stagione. Non so che tipi di carichi, che tipo di lavoro stiano facendo. Forse per la Juventus ed anche per l’Inter L'esordio a Torino? Non so la Juventus che dazio possa pagare dopo questo Mondiale per club. Perché alla fine rischi di non capire se sei alla fine o all’inizio di una stagione I tanti abbonati dimostrano l'affetto e l'amore di Parma, incondizionato, a prescindere è un po’ una sorta di campionato sperimentale, visto che si gioca senza pause".
Torniamo al Tardini, per un attimo: due giorni di campagna abbonamenti e in 4mila hanno già risposto presente. Il Parma può sempre contare sui suoi tifosi. Cosa ne pensi?
"Non mi sorprende. Questo è l’affetto e l’amore di Parma, incondizionato, a prescindere. Ed è sempre emozionante. L’avevo già visto in serie B, la pazienza che hanno avuto i nostri tifosi, soprattutto nel nostro primo anno. Una pazienza dovuta al rispetto che avevano per me, per i giocatori ma soprattutto per un rispetto verso la città, verso l’amore per la maglia. Anche le contestazioni non sono mai state oltre le righe. Questo per amore della maglia, a Parma credo e spero sarà sempre così".