40 anni di Domenico "Mimmo" Morfeo: estro, capricicci e grande Parma

16.01.2016 11:08 di  Redazione ParmaLive  Twitter:    vedi letture
40 anni di Domenico "Mimmo" Morfeo: estro, capricicci e grande Parma

A Parma Domenico Morfeo, oggi nuovo membro del club dei quarantenni, ha legato buona parte dei suoi migliori ricordi di calciatore ma anche e soprattutto la permanenza più lunga della sua carriera da girovago, sempre alla ricerca di un tecnico che vedesse in lui quello che altri non erano capaci di intravedere. Cinque anni, il migliori vissuto con Prandelli alla guida, proprio il tecnico che l'aveva lanciato all'Atalanta: non un semplice caso. 

Con Gilardino l'intesa è qualcosa di mistico, un feeling naturale che trascende le umane cose e che delizia i tifosi del Tardini nella stagione 2003-2004: alla fine i gol di Gilardino saranno 23, gli assist di Morfeo si fa fatica a contarli. Nessuno dei due rivivrà una stagione del genere nel prosieguo delle rispettive carriere. Ben diverso il 2004-2005, mentre l'anno successivo il Parma torna ai suoi consueti livelli, combattendo con onore per i posti di rilievo della classifica, pur nel caos derivante dal fallimento della Parmalat dei Tanzi. L'anno dopo, con Pioli e Ranieri in panchina, il ruolo di Mimmo diventa sempre più marginale, fino alla stagione da separati in casa vissuta nel suo ultimo vero anno da calciatore, quando il Parma retrocede mestamente. 

Ora Morfeo è diventato un imprenditore di successo: un locale a Parma, notissimo, ed un centro commerciale ad Avezzano, sono le prime opere di un uomo che dimostra molto più quadratura nel mondo degli affarri, di quella che aveva in campo. Eppure, quando aveva la palla tra i piedi, al Tardini tutti si alzavano.