Nuno Tavares racconta Cuesta: "Idee chiare e sa ascoltare, diventerà un allenatore da top club"

A soli 29 anni, Carlos Cuesta è molto più di una giovane promessa della panchina. È già, per chi ha avuto modo di lavorarci fianco a fianco, un allenatore vero. All’Arsenal, sotto la guida di Mikel Arteta, Cuesta ricopre un ruolo tanto discreto quanto cruciale: “development coach”, allenatore dello sviluppo individuale. Tradotto, è l’uomo che lavora nell’ombra per aiutare ogni giocatore a crescere, migliorarsi, superare i propri limiti.
Un compito che avrebbe potuto generare diffidenza, soprattutto nei veterani. E invece Cuesta, con intelligenza e sensibilità, si è guadagnato rapidamente il rispetto dello spogliatoio. “Rimani ovviamente sorpreso quando uno così giovane arriva in un grande club come l’Arsenal - ha raccontato Granit Xhaka - ma lui sa quello che fa e sa come parlare ai giocatori. È stato fantastico sin dall’inizio, il nostro rapporto era davvero speciale. Mi ha aiutato ad arrivare dove sono oggi”. Parole pesanti, che valgono quanto un attestato di fiducia.
Stima condivisa anche da Nuno Tavares, oggi alla Lazio, ma formatosi proprio sotto gli occhi attenti del tecnico spagnolo: “Riesce ad ascoltare i giocatori perché anche lui è giovane. Mi ha aiutato molto a migliorare e a crescere”. Un giovane che sa comunicare, leggere i bisogni, accompagnare con discrezione e determinazione.
Ora Cuesta è pronto a spiccare il volo. Il Parma lo osserva con grande interesse: potrebbe essere lui il profilo scelto per guidare il ritorno in Serie A con idee moderne e un approccio “europeo” alla crescita dei talenti. Dall’Arsenal al Tardini, per iniziare il suo percorso da primo allenatore. E chissà che Xhaka non abbia già visto lungo: “Diventerà l’allenatore di un grande club, ha le idee chiare”.
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