Il progetto Krause sta iniziando a dare i suoi frutti... anche economici

C’è una parola che oggi più che mai descrive il momento del Parma Calcio: maturità. Sul campo, nella società, e ora anche nei bilanci. Dopo stagioni di lavoro costante, investimenti mirati e decisioni strategiche, il progetto guidato dal presidente Kyle Krause inizia a produrre risultati tangibili, non solo sportivi, ma anche economici. Il ritorno in Serie A è stato solo la punta dell’iceberg di un movimento più ampio, costruito con pazienza e visione. Il Parma maschile, risalito nella massima categoria dopo un percorso tortuoso ma coerente, si è assicurato una salvezza più che mai importante, mostrando non solo carattere, ma anche un’identità di gioco solida. Un segnale inequivocabile che il progetto tecnico sta prendendo forma.
Ma la rinascita crociata non si ferma alla prima squadra. Il club ha saputo investire trasversalmente, costruendo un’identità condivisa anche nel femminile e nel settore giovanile. Le Women, guidate da una dirigenza che ha creduto nella loro crescita, hanno centrato la promozione in Serie A, coronando un’annata di grande spessore. E poi la Primavera, che sotto la guida di Nicola Corrent ha vinto il Girone 2A e ora si prepara ad affrontare il campionato Primavera 1 con entusiasmo e consapevolezza. Tutti segnali di una società viva, ambiziosa, strutturata. Ma soprattutto coerente con la visione tracciata da Krause fin dal suo arrivo in Emilia: crescere un passo alla volta, senza voli pindarici, puntando su sostenibilità, valorizzazione e competenze. E proprio su questi pilastri si è costruito un mercato intelligente, che ora comincia a ripagare.
Il caso più eclatante è quello di Bonny, già ceduto all’Inter dopo una stagione di crescita in Serie A. Ma il francese non sarà l’unico. Diversi profili cresciuti o esplosi a Parma sono oggi nel mirino delle big italiane ed europee: Adrián Bernabé, regista tecnico e maturo; Leoni e Circati, centrali moderni e richiesti; Keita e Ondrejka, profili internazionali in pieno sviluppo; Suzuki, vera rivelazione tra i pali; e ancora Pellegrino, prospetto dal potenziale ancora tutto da scoprire. Molti di questi sono stati acquistati con un certo investimento iniziale, ma è bastata una stagione in A per vederne lievitare il valore di mercato. Una dimostrazione ulteriore della bontà del lavoro svolto dallo scouting e dal management sportivo, a partire dall’innesto di Cherubini, segnale chiaro della volontà di strutturarsi sempre più come una realtà moderna e ambiziosa.
È così che Parma sta diventando, con metodo, un modello sostenibile. Un club in grado di formare e valorizzare talenti, costruire risultati sportivi e generare plusvalenze, senza dover cedere a logiche speculative o a rincorse estemporanee. Un equilibrio raro, specialmente nel panorama italiano, che potrebbe diventare la vera forza del club nei prossimi anni. Ora, con lo stadio Tardini al centro di un piano di rinnovamento, le giovanili pronte al salto di qualità, e una rosa che cresce sia sul piano tecnico che su quello patrimoniale, il Parma di Krause è pronto a consolidare il proprio posto tra le realtà più interessanti del calcio italiano. E questa volta, lo fa con le fondamenta giuste.
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