ESCLUSIVA PARMALIVE - Alborghetti: "Parma acquistato da una società, niente cordata. A breve i nomi"

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07.02.2015 13:15 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Alberto Benaglia/ParmaLive.com
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Il comunicato ufficiale circa la cessione del club non ha fatto grande luce sui nuovi compratori del Parma Football Club, riferendo solo che il nuovo corso societario è stato affidato a Fiorenzo Alborghetti. Intervistato in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com, il nuovo manager di riferimento gialloblù ha illustrato i primi dettagli circa la seconda svolta societaria del club in due mesi, quella che auspicabilmente assicurerà un futuro sereno al club: "Il mio compito è momentaneo. - precisa subito Alborghetti - E' solo una questione di tempo: dobbiamo innanzitutto sistemare il CdA della vecchia gestione e poi far partire la nuova. E' una questione puramente tecnica e gestionale, non calcistica. Sto facendo questo passaggio in maniera rapida, anche perché conoscete bene tutte le scadenze che ha questa società. Bisogna essere veloci".

Per ciò che concerne l'identità della nuova proprietà, si fa con insistenza il nome della Mapi Group. Che cosa c'è di vero?
"I nomi verranno comunicati in tempi brevi. Io oggi non ho l'autorizzazione per svelarli. La società è stata acquistata, ci sono dei nuovi proprietari. Verranno svelati a breve, a brevissimo. Bisogna prima gestire determinate cose per non dare troppe cose in pasto alla cattiva informazione: vedo già che sui giornali ci sono certe cose sul mio conto, per cui è meglio gestirla in questo modo".

Scottati dall’esperienza Dastraso, i tifosi del Parma chiedono a gran voce trasparenza e chiarezza. Voi sarete in grado di garantirle?
"Non a caso la mia nomina va in questa direzione. Non vengo dal settore calcistico: faccio il manager, mi occupo di ristrutturazioni aziendali. Mi hanno chiesto di portare a termine questa operazione in tempi rapidi. Dopodiché verranno costituiti i CdA: bisogna accelerare".

Una volta costituiti i CdA e saldate le pendenze, l'identità della società che ha acquistato il Parma sarà dunque svelata?
"La società garantisce trasparenza, anche perché altrimenti sarebbero stati dei matti a mettere dei soldi sul tavolo, no?".

Sì, però, visti i precedenti con la Dastraso...
"Sui giornali si parlava di un certo Taçi".

Esatto. Ma lui non ha mai ammesso di essere il proprietario del Parma:
"Lui ora non c'è più".

A quanto ammonta indicativamente il fatturato della società o cordata che ha rilevato il Parma?
"Innanzitutto sottolineo che si tratta di una società, non di una cordata. Il fatturato è buono, anche perché, per potersi permettere di acquistare una società di calcio in queste condizioni...".

E’ già stato predisposto un programma ben preciso?
"Stiamo preparando il piano industriale, adesso bisogna incastrare bene tutti i vari tasselli. Sono ottimista, anche perché altrimenti non avrei accettato l'incarico: chi me lo faceva fare? Sono nel CdA di un'azienda abbastanza nota, per cui chi me lo faceva fare di prendermi questo lavoro? E' abbastanza oneroso, non solo a livello di soldi ma anche di tempo e pazienza".

Il nuovo proprietario è consapevole del fatto che la squadra è vicina alla B? In caso di retrocessione, l’obiettivo sarà quello di risalire immediatamente?
"Ovvio, però la speranza è l'ultima a morire. Vediamo di lottare. In linea di massima, che differenza c'è dal punto di vista tecnico tra la squadra di quest'anno e quella della stagione scorsa che è arrivata dove è arrivata? Credo si tratti di mancanza di stimoli. Tante volte uno fa un bel girone d'andata, e poi nel ritorno arranca un po'. Vedi il Sassuolo l'anno scorso: era un po' nelle condizioni del Parma, ma poi si è salvato, per cui... Speriamo bene. E' chiaro che se dovesse andare male, bisognerebbe predisporre un ritorno immediato in Serie A, anche per una questione di introiti. Il piano industriale ne ha bisogno".

Pietro Leonardi è destinato a rimanere in Emilia?
"Vediamo. Adesso serviva una persona per non creare ulteriore confusione. Sono abituato a prendere una persona, non troppe. Poi vediamo per il futuro...".

Acquisendo il Parma, vi siete anche fatti carico di un pesante fardello di debiti. Perché avete scelto di entrare a far parte proprio della società gialloblù? Come è nata l’idea? Ci sono dei ritorni extra-calcistici?
"La società Parma è considerata una delle sette sorelle, è una delle squadre più rinomate del calcio italiano. Ha una sua storia, per cui vale sicuramente di più rispetto a tante società italiane. La stessa città di Parma è in una posizione strategica, ha delle aziende che sono il fior fiore dell'economia italiana, perciò c'è una certa visibilità, ci sono certi interessi. Anche il tifo mi sembra tranquillo. Giustamente in questo momento pretende chiarezza, però mi sembra un tifo molto corretto".

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