Martines: "Innovazione, sostenibilità ed inclusione: questi i nostri modelli. Stadio passo fondamentale"

29.08.2023 14:31 di Alessandro Tedeschi Twitter:    vedi letture
Martines: "Innovazione, sostenibilità ed inclusione: questi i nostri modelli. Stadio passo fondamentale"

"Protagonisti" è una rassegna che si è tenuta a Courmayeur, durante la quale il Managing Director crociato Luca Martines si è così espresso sul calcio femminile: "Sicuramente il calcio femminile ha un grandissimo potenziale. Vedendo quello che avviene negli Stati Uniti, dove i match, in media, hanno 50-60mila spettatori, il potenziale c’è: non lo vedo nemmeno in una prospettiva temporale troppo lontana ma per sfruttarlo appieno è necessario lavorare su due dimensioni. Una è istituzionale, tale da favorire il sostegno alle società in ambito infrastrutture, l’altro è un concreto e fattivo impegno dei Club che devono viverlo come una cosa centrale e rilevante. C’è la possibilità di progredire. Se invece va fatto solo perché è obbligatorio o come strumento di mera comunicazione, i tempi sembrano allungarsi“.

Poi sulle innovazioni nel calcio: "L’innovazione è un tema importante, come il mondo delle Performance & Analytics. Si tratta di sistemi biometrici che tracciano le performance sportive, le esportano all’interno di un sistema informatizzato, il quale applica dei modelli statistici e predittivi. Un mondo che si è sviluppato recentemente. Poi c’è l’engagement: oggi, il Parma ha 2 milioni di follower su tutti i social network. Siamo soddisfatti e abbiamo investito molto per creare dei contenuti di interesse per i nostri supporters. Abbiamo 12 milioni di video visti, siamo il 7° Club in Italia per visualizzazione di video. E in questo contesto realizziamo tutta una serie di messaggi differenziati, a seconda del canale e del tipo di utenza. Poi c’è il web 3.0: le esperienze legate al mondo virtuale. Alcune funzionano bene, altre, a mio avviso, godono di successo del momento. Un altro contesto che si sviluppando molto e su cui il Parma Calcio sta ottenendo ottimi risultati è il mondo degli esports: abbiamo una squadra, che riteniamo sia la nostra ’21esima squadra’ (dopo le prime squadre femminile, maschile, paralimpica e le giovanili) che ci sta portando ottimi successi. Il mondo degli esports tocca delle fasce di età più giovani, anche geograficamente molto lontane da noi“.

Infine sul tema stadio: "Sostenibilità e inclusione, nel mondo del calcio, hanno due diversi livelli di coscienza, sviluppo e ambiti di applicazione. Inclusiva è la natura connaturata del calcio stessa: il primo aspetto che ho notato è l’approccio mentale, interno. Nei Club, quando si parla di squadra, ci si riferisce sempre alla squadra maschile. Il Parma Calcio ha 20 squadre: femminile, maschile, paralimpica e le giovanili. Noi promuoviamo internamente una cultura che sia inclusiva e aperta a tutte le squadre. Nel femminile abbiamo lavorato su tanti fronti, innanzitutto i contratti di lavoro, equiparandoli a quelli del maschile. Poi strutturali: garantire strutture interne adeguate a tutti, tenendo a mente che tutti i club hanno centri sportivi in cui è difficile integrare le due prime squadre, dandogli parità. E poi lo stadio: la stagione 22/23 è stata giocata sempre allo Stadio Tardini, di solito le altre squadre giocano su campi secondari. Lo stadio è della squadra e del Club; a tutti i sottoscrittori degli abbonamenti della prima squadra maschile abbiamo garantito l’accesso alle partite della femminile. Puoi assistere con un abbonamento a entrambe le squadre. Questo è un punto di partenza importante. Poi c’è la squadra paralimpica, ci siamo impegnati moltissimo. Abbiamo fatto campionati ed eventi con partecipazioni molto importanti e dove si è respirata in maniera sincera e spontanea l’inclusione. Giovedì 31 agosto faremo un grande evento allo Stadio Tardini e sfileranno tutte le nostre squadre. C’è tuttavia ancora tanto da fare, la nostra proprietà è americana e ci ha dato un forte imprintig per quello che riguarda l’inclusività. Noi abbiamo 25 nazionalità, provenienti da 3 continenti: il nostro obiettivo è garantire il rispetto e l’integrazione di tutti, indipendentemente dal genere, dall’etnia e dalla cultura, anche nei piccoli dettagli. Invece la sostenibilità purtroppo ha molta strada da fare: a parte tutti gli impegni che i Club prendono per la riduzione dei materiali mono uso, il grande limite è strutturale, gli stadi sono tutti realizzati negli Anni 80 e 90 e sono strutture energivore. In buona parte anche i centri sportivi. In Italia negli ultimi anni sono stati fatti solo 4 stadi, non è un percorso facilissimo rifare uno stadio ma è un passo fondamentale per procedere verso una maggiore inclusione e sostenibilità“.