Inglese sfida il suo passato, ma in campo niente sentimentalismi: bisogna continuare a segnare per il Parma... e per la Nazionale. Torna ad affollarsi l'infermeria: c'è ancora qualcuno che pensa che D'Aversa sia fortunato?

06.12.2018 23:47 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Inglese sfida il suo passato, ma in campo niente sentimentalismi: bisogna continuare a segnare per il Parma... e per la Nazionale. Torna ad affollarsi l'infermeria: c'è ancora qualcuno che pensa che D'Aversa sia fortunato?
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Al Chievo Verona, Roberto Inglese deve tanto. Quasi tutto. Del resto è proprio la società clivense la prima ad aver creduto fortemente in lui, consentendogli, nel settembre del 2015, di esordire nella massima serie in un match con l'Inter terminato 1-0 in favore dei nerazzurri. E' sempre in maglia gialloblu che il classe 1991 di Lucera ha segnato il suo primo gol in A (nel novembre del 2015, al cospetto della Sampdoria): il primo di una lunga serie di prodezze, che gli hanno permesso di farsi notare dal Napoli, club che attualmente ne detiene il cartellino. I ricordi in terra veneta sono tanti ed emozionanti, ma il centravanti crociato non potrà permettersi distrazioni né sentimentalismi: dopo il fischio dell'arbitro, il cuore dovrà far spazio a concentrazione e determinazione. E' troppo importante infatti continuare a segnare, sia per avvicinare ulteriormente il Parma alla salvezza, sia per confermare di poter essere utile al commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini.

Potrebbero essere Ciciretti e Biabiany ad affiancare Inglese nel tridente offensivo che proverà a far male al Chievo. In avanti, infatti, mancheranno i "titolari" Gervinho e Siligardi, le cui assenze vanno ad aggiungersi a quelle di Dimarco, Sierralta e Grassi, con quest'ultimo che potrebbe aver addirittura terminato la sua stagione con sei mesi d'anticipo. Dopo qualche settimana d'abbondanza, dunque, si è abbattuta una nuova ondata di infortuni sulla squadra ducale: qualcuno ha ancora il coraggio di dire che D'Aversa è fortunato?