Amarcord - 5.5.1999, la Coppa Italia di Malesani: il trionfo al Franchi

05.05.2020 17:36 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Amarcord - 5.5.1999, la Coppa Italia di Malesani: il trionfo al Franchi

Il 5 maggio 1999, dicevamo. La finale di ritorno di Coppa Italia tra Fiorentina e Parma si gioca all'Artemio Franchi di Firenze. I gialloblu, come abbiamo visto, partono da una situazione di svantaggio, dopo il pareggio per 1-1 nella sfida di andata giocata al Tardini. Ciò significa che per alzare la Coppa bisognerà espugnare Firenze, o pareggiare segnando almeno due reti. Impresa non facile.

Dicevamo anche come in quel preciso momento l'umore non fosse dei migliori in casa Parma. Buona parte di questi malumori era dovuta alla disperazione per non aver centrato l'obiettivo scudetto, con gli emiliani estromessi dalla lotta per il massimo alloro già da tempo. Considerando come fosse l'obiettivo dichiarato della società, il fatto di essere riusciti ad avanzare tanto in Coppa Italia e in Coppa UEFA sembrava passato in secondo piano. Tuttavia, i ragazzi sono consapevoli che è giunto il momento di alzare un trofeo. Lo si nota nelle parole della vigilia di Gianluigi Buffon: "Abbiamo fallito in campionato e proprio per questo vogliamo rifarci. E poi in coppa raramente il Parma ha tradito. Nelle gare che contano abbiamo sempre tirato fuori il carattere della grande squadra. Questo e' il momento per dimostrare che siamo forti". Gli fa eco Enrico Chiesa: "Per noi e' una tappa fondamentale. Non credo a chi dice che la Coppa Italia non interessa: a tutti piace vincere qualcosa, anche a quelli che adesso saranno costretti a guardare la partita in televisione. La Coppa Italia è un obiettivo di prestigio, faremo di tutto per portarla a casa. La Fiorentina è in salute, lo dimostrano i cinque gol rifilati in campionato al Perugia, ma anche il Parma è a posto. Le ultime prestazioni non sono state esaltanti, questo è vero, ma una finale è una finale e tutto sarà diverso. Cambiano le motivazioni, il teatro, gli stimoli, la voglia: sarà una sfida da vivere al massimo. Un gol, un gol lo voglio fare. Potrebbe anche bastare per portare a casa la coppa. L' importante sarà interpretare la partita in un certo modo, senza sbilanciarci troppo. In campionato a Firenze abbiamo perso una gara immeritatamente: abbiamo dominato in lungo e in largo, io ho colpito l'incrocio dei pali e loro, sull'unico tiro in porta del primo tempo, hanno fatto gol. Non voglio che si ripeta questa storia. Per questo servirà la massima concentrazione e pure quattro occhi, se sarà necessario: nessuna disattenzione è ammessa".

Scocca così l'ora della verità. Malesani schiera in campo i suoi con Buffon tra i pali; Thuram, Sensini, Cannavaro in difesa; Stanic, Fuser, Veron, Boghossian e Vanoli a centrocampo; Crespo e Chiesa in attacco. E' una partita vivace, tra due squadre che si conoscono bene e che sin da inizio stagione si erano candidate a giocare un ruolo da protagonista in campionato. E si vede. Il primo episodio cardine è quello che sblocca il risultato, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, con un'intuizione geniale sul binario di destra: il tacco del croato Stanic smarca Fuser, che con il suo traversone basso arretrato trova Crespo. Con una magia, il bomber argentino deposita di tacco il pallone alle spalle di un incolpevole Toldo. Si va così al riposo con il Parma in vantaggio per 1-0: in questo momento i gialloblu sono virtualmente campioni della Coppa Italia.

La ripresa inizia però male per il Parma, che mostra di soffrire i piazzati di Rui Costa e compagni. Al 3' è Repka, autore di un clamoroso errore nella gara di andata, a riscattarsi, tramutando in rete il gol del pareggio sotto misura: un gol che porterebbe la partita ai supplementari. Il Parma cerca di reagire, ma trova sulla sua strada un grande Toldo. Su azione fotocopia, ancora da calcio di punizione, la Fiorentina trova però ben presto il gol del sorpasso. Lo firma il centrocampista Cois, che di testa in mischia batte per la seconda volta in pochi minuti Buffon. Ma chi di colpo di testa ferisce, di colpo di testa perisce: Chiesa sulla destra si procura lo spazio per il cross, sul secondo palo si inserisce Paolo Vanoli che stacca altissimo e batte ancora una volta Toldo. E' parità, ma in questo momento il Parma torna ad essere vincitore della Coppa Italia per la regola dei gol in trasferta. E finisce proprio così, con il trionfo del Parma in quel dell'Artemio Franchi, in una doppia finale clamorosa caratterizzata da due pareggi. Proprio Vanoli, solo sette giorni dopo, andrà a segno anche nella finale di Coppa UEFA a Mosca, contro l'Olympique Marsiglia, ritagliandosi un piccolo spazio tra le leggende del Parma. Ma questa è un'altra storia.