Amauri o Palladino per il rilancio?

23.04.2014 16:04 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
Amauri o Palladino per il rilancio?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Parlare già di probabile formazione sarebbe, forse, esagerto a più di tre giorni dal match che si disputerà in terra sarda tra Cagliari e Parma, occasione di rilancio per la squadra emiliana dopo il ko casalingo contro l'Inter. Tuttavia, circa dieci undicesimi su undici sembrano già designati (l'eterno ballottaggio riguarda Molinaro e Gobbi, anche se ormai il campano sembra aver guadagnato la fiducia di Donadoni), mentre il vero dubbio riguarda il reparto avanzato. Schelotto è alle prese con dei problemi fisici che lo hanno costretto a lasciare il campo in anticipo lo scorso sabato e, date le ultime apparizioni non brillanti, non farà parte dei titolari nella prossima gara. Con Cassano e Biabiany certi del posto, il vero dubbio riguarda la terza componente del tridente. Amauri o Palladino? L'attaccante campano è stato il sacrificato del big match del Tardini, costretto ad abbandonare il terreno di gioco per l'inferiorità numerica della squadra. Il positivo momento di forma dell'esterno, però, è sotto gli occhi di tutti e, in tal senso, meriterebbe ancora una chance, visto il modo in cui sta ripagando la fiducia del mister.

Il suo impiego in campo, inoltre, permetterebbe ad Antonio Cassano di agire da falso nove, soluzione che al momento Donadoni sembra preferire. Diversamente, Amauri ha una voglia matta di tornare in campo a dire la sua e siamo convinti che stia facendo di tutto per essere preferito nelle scelte del mister bergamasco. Quando il numero undici gialloblu è in campo, però, c'è un punto di riferimento in area di rigore ed ogni giocata proveniente dagli esterni può beneficiare dei centimetri dell'ariete gialloblu. L'unico neo, per così dire, riguarda Fantantonio: dovrebbe allargarsi leggermente sulla sinistra, sacrificarsi in fase di ripiegamento e questa soluzione, come menzionato poche righe fa, non ha convinto ancora pienamente l'allenatore crociato, che preferisce spesso tenere Amauri in panchina per cambiare l'inerzia della gara in caso di difficoltà (la trasferta di San Siro è una conferma lampante). La classe e l'estro, contro la voglia ed i centimetri: la scelta è servita.