Focus - Esuli e reduci: a Parma per tutti (o quasi) una seconda possibilità

24.09.2018 18:30 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Focus - Esuli e reduci: a Parma per tutti (o quasi) una seconda possibilità
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'entusiasmo per le prime uscite di Gervinho in maglia crociata è stato suggellato sabato scorso nel match contro il Cagliari, con un gol eccezionale e un'indimenticabile standing ovation al momento della sostituzione. E' presto per trarre conclusioni affrettate, ma l'impressione è che Parma possa essere l'occasione perfetta per Gervinho per ricostruire una carriera che sembrava essersi arenata dopo il passaggio dell'attaccante in Cina. Indubbiamente, molti erano scettici sul giocatore ivoriano alla conclusione dell'affare, e non è la prima volta che accade nella storia del Parma in Serie A, dove già in passato il club ducale era stato capace di rigenerare giocatori che apparivano ormai sul viale del tramonto.

Il caso più eclatante degli ultimi anni è rappresentato forse da Antonio Cassano, arrivato a Parma dopo le esperienze con Milan ed Inter dove, vuoi per problemi fisici o per i soliti problemi caratteriali, non aveva convinto tutti. Ebbene, l'aria del capoluogo emiliano fece benissimo a Fantantonio, che nel suo primo anno a Parma riuscì a trascinare i crociati alla qualificazione sul campo in Europa (poi revocata per altri motivi). Se pensiamo ad altri attaccanti si può fare un discorso simile anche per Amauri, in due periodi diversi: sia con la Juventus che con la Fiorentina non riuscì a sfondare, ma a Parma si rifece di questi periodi no, segnando anche gol indimenticabili (memorabili un paio di gol di tacco, al Milan e alla Roma). Il discorso però lo si può allargare ad altri giocatori: pensiamo a Hernan Crespo, tornato a Parma a fine carriera, che nella sua ultima stagione crociata riesce a sfiorare la doppia cifra diventando a 36 anni il punto di riferimento dell'attacco di Pasquale Marino. Ma pensiamo anche, cambiando ruolo, a Cristian Zaccardo, che, dopo il Mondiale 2006 e una stagione in chiaroscuro al Wolfsburg, tornò in Italia proprio grazie al Parma, che lo rigenerò tanto da fargli guadagnare l'attenzione del Milan - che poi lo ingaggerà. 

Chiaramente, non sempre questo tipo di operazione riuscì, ma l'impressione è che il percorso di Gervinho in maglia crociata sia iniziato davvero nel migliore dei modi.