Longobardi a PL: "Calaiò-Evacuo, io dico sì. Parma forte, lotterà fino alla fine. Giorgino? Forse non scherzava..."

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26.12.2016 12:25 di  Redazione ParmaLive  Twitter:    vedi letture
Longobardi a PL: "Calaiò-Evacuo, io dico sì. Parma forte, lotterà fino alla fine. Giorgino? Forse non scherzava..."
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© foto di Giovanni Padovani

Il sorprendente addio a Lucca, dopo altri problemi fisici, e la scelta di tornare in Serie D, all'Imolese. Cristian Longobardi ha iniziato un nuovo percorso dopo l'addio a Parma, ma senza dimenticare quanto fatto e provato nella emozionante stagione vissuta nel Ducato: "A Lucca è stata una esperienza comunque positiva, io credo tanto nei gruppi e da quel punto di vista sono riuscito a dare il mio contributo, in campo invece non come avrei volto per qualce problemino fisico. Mi porto via il positivo comunque e mi auguro che la squadra continui a fare bene". 

Ora sei tornato in Serie D, cosa ti aspetti dai prossimi mesi?
"Di stare bene, questa è la mia priorità, la scelta di tornare vicino casa è stata anche dettata da questo, vado alla ricerca di serenità. Le categorie non sono una priorità per me in questo momento".

Stai seguendo le vicende del tuo vecchio club?
"Come non potrei? Ho visto il derby e non entro nei giudizi tecnici, non è il mio ruolo, ma credo stiano facendo un grande campionato, non dimentichiamoci che il Parma è una neopromessa. La Lega Pro è un campionato complicato, il gioco spettacolare raramente paga, il Parma ora è a -3 dal primo posto, ma neanche quando c'è stato quell'improvviso cambiamento dirigenziale la squadra era lontana dalla vetta". 

Cosa pensi della "rivoluzione di novembre"?
"Sono scelte della proprietà, evidentemente c'era l'esigenza di un cambio. Posso solo parlare bene dal lavoro del presidente Scala e del suo staff. E' indubbio quello che abbiano fatto al di là del risultato sportivo: ci hanno avvicinato molto alle persone, abbiamo vissuto un'annata speciale dopo una caduta che aveva fatto davvero malissimo". 

Conosci Faggiano o D'Aversa? Se sì, cosa pensi del loro approdo nel Ducato?
"Come uomini di calcio, non personalmente. D'Aversa è un profilo di allenatore giovane che sicuramente deve fare il suo percorso, ma è partito davvero forte". 

La squadra con Apolloni sembrava aver perso convinzione nei propri mezzi, sei d'accordo?
"La mia sorpresa l'anno scorso era proprio come fossimo partiti. Il gioco non era granché spettacolare e non è nella filosofia del mister, che bada più all'essenziale. Gli inizi sono sempre complicati, specie per la pressione che una piazza come Parma ti mette, invece noi siamo partiti molto bene. Non posso capire tutte le dinamiche di quest'anno, ma nel mio mesetto di ritiro con la squadra posso dire di aver capitoche dal punto di vista umano c'è un gran 'materiale'. Uno spessore morale importante come l'anno scorso, anche D'Aversa avrà bisogno di tempo, non mi faccio illusioni". 

In estate ti sei allenato con Evacuo e Calaiò, pensi sia possibile farli giocare insieme?
"Io penso che quando c'è predisposizione tutto è possibile, lo stesso Evacuo quando era ad Avellino giocava con Biancolino e fecero sfracelli. Se c'è predisposizione, tutto si può fare: quando si gioca con due punte del genere tutta la squadra deve capire che serve un certo tipo di lavoro". 

E Baraye? Qual è il segreto per farlo rendere al massimo?
"Bara sta facendo un percorso di crescita che è iniziato l'anno scorso: a Yves voglio bene ma quello che spesso non esce sui giornali è tutta la serie di "accorgimenti" che abbiamo avuto nel suoi confronti, l'abbiamo gestito, il mister è stato bravo con bastone e carota. Lui ha potenzialità incredibili, può diventare un giocatore importante, ma è il solito ritornello: dipende da lui".

A proposito di gol, Giorgino è diventato uno specialista di derby: te lo aspettavi?
"Che potesse segnare in un derby, non due, non me lo sarei mai aspettato. Scherzavamo che si stava tenendo il gol per un momento importante l'anno scorso, forse lui non scherzava (ride, ndr). E' un giocatore importante, fa un lavoro che viene poco messo in risalto, alla lunga se ne accorgeranno tutti". 

Tra i giovani chi ti ha sorpreso l'anno scorso?
"Serve attenzione nel menzionarli ed esaltarli, mi viene facile dire Lorenzo Saporetti per l'affetto che ho per lui. Ha nella testa le cose giuse per diventare un calciatore importante, mi fa piacere che stia crescendo, ma non mi sorprende, è sempre stato tra i più maturi".

Sarai al Tardini prossimamente? 
"E' sulla mia agenda, probabilmente ci sarà l'opportunità. Dovevo venire al derby ma è stata la settimana del trasloco e non ho potuto". 

Conosci la Lega Pro piuttosto bene: il Parma è una squadra da promozione diretta o pensi serva qualche ritocchino?
"Il Parma può vincere il campionato ma il problema sarà gestire l'aspettativa, una piazza come quella ducale ti dà una pressione che non ti dà nessun'altra piazza. Sarà competitivo fino alla fine, di questo sono sicuro, vincere o perdere dipenderà dai piccoli particolari e dalla fortuna in alcuni episodi". 

Buone feste Cristian, continua a seguirci!
"Grazie, anche a te e a tutta la redazione. Un saluto anche ai tifosi crociati". 

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