Parma-Reggiana, la sfida si infiamma già a giugno. La grande occasione di Mazzocchi: il diamante grezzo può diventare una pietra preziosa

Siamo soltanto a fine giugno, ancora non sappiamo con certezza se Parma e Reggiana saranno inserite nello stesso girone, ma il derby più sentito d'Emilia è già cominciato. Fuori dal campo. Dopo i reciproci sfottò relativi all'affare Piazza, la sfida si è infiammata sul mercato, con le due squadre che sembrano avere diversi obiettivi in comune: da Gozzi a Musacci, da Stanco a Bentivoglio, fino ad arrivare a Ugo Ukah, roccioso difensore italo-nigeriano nato a Parma, ma passato da Reggio Emilia nella stagione 2003-2004. L'esperto classe 1984, che secondo radiomercato desidererebbe vestire la crociata, vanta una discreta esperienza internazionale: oltre ad aver giocato nelle serie minori italiane, Ukah ha infatti militato nel campionato serbo con la maglia del Cukaricki, in quello polacco con Widzew Lodz e Bialystok, in quello inglese col QPR, nonché nel torneo greco, difendendo i colori dell'AEL Kalloni. In pochi se lo ricorderanno, ma il centrale ha anche esordito nella Nazionale nigeriana nel 2011, contro lo Zambia. Insomma, si tratta di un giocatore che in Lega Pro potrebbe fare comodo a chiunque, soprattutto a chi, come Parma e Reggiana, ha intenzione di lottare per il vertice.

Uno dei giocatori più attesi per la prossima stagione è senz'altro Pasquale Mazzocchi, ragazzo che, nei sei mesi disputati a Parma, ha stupito tutti, incantando per rapidità, fantasia e capacità di saltare l'uomo. Come ha dichiarato l'ormai ex crociato Luca Cacioli in un'intervista rilasciata proprio ai nostri microfoni, prendendolo dal Rimini il Parma ha fatto tredici, ma il lavoro da compiere per renderlo un giocatore completo e di livello è ancora molto. E lo sanno benissimo sia lui che Apolloni. Ad ogni modo, l'esterno campano a Parma ha una grande occasione: quella di crescere e scalare le categorie assieme alla squadra, approfittando della magia di una piazza che nel recente passato ha lanciato fior fior di talenti. Insomma, il diamante grezzo può davvero diventare una pietra preziosa: sta a lui provare a fare il salto di qualità. Le potenzialità e la fame non gli mancano di certo.