L'inferno può attendere. A Roma con la voglia di rompere le scatole. E senza Manenti parleremmo di altro

27.04.2015 14:24 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
L'inferno può attendere. A Roma con la voglia di rompere le scatole. E senza Manenti parleremmo di altro
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© foto di Federico De Luca

La Serie B è scritta, non c'è scampo, ma la squadra se ne frega alla grande e gioca spensierata questi ultimi match del Parma in massima serie, con la voglia di rompere le scatole a tutti, a partire dalla prima in classifica Juventus per finire con la (ex) penultima Cagliari. Ho scelto appositamente la foto di Ghezzal, perché la faccia perennemente sorridente e spensierata dell'algerini è la copertina di questo Parma senza problemi e obiettivi, almeno per novanta minuti la settimana, che ha solo voglia di giocare a calcio e vincere le partite, senza grandi tatticismi. Lo abbiamo visto anche ieri, contro un Palermo in formissima e messo in campo alla grande da Iachini, ma in grossa difficoltà nel contenere l'entusiasmo crociato. A risultare decisivo è stato un errore, come spesso capita nel calcio, piuttosto grossolano peraltro di un ex poco grato alla piazza gialloblù: Andrea Rispoli, che ho apprezzato tantissimo sul campo nei primi sei mesi di campionato, non ha avuto parole giuste nei confronti del suo ex club solo pochi giorni e questo gli è tornato indietro come un boomerang nel momento più adatto. 

E adesso? Adesso si va a Roma. Con la voglia di prolungare la permanenza in A di qualche altro giorno e rompere le uova nel paniere all'amico Pioli, legatissimo ai nostri colori e alla nostra città e con un obiettivo ben preciso da raggiungere. Il Parma no, di obiettivi non ne ha davvero, se non quello di mettere in mostra i propri giocatori per attirare compratori per loro e un compratore per il club. L'interesse rilevato nelle ultime settimane è poco e anche in ribasso, ma destinato a montare con l'avvicinarsi dell'ultima e decisiva asta del 28 maggio, potete scometterci. 

Devo inoltre personalmente ricredermi sugli effetti della "pagliacciata Manenti": vuoi per la pochezza della Serie A e in generale della lotta salvezza, vuoi per l'ottimo e soprendente rendimento della squadra in questo finale di stagione, è necessario sottolineare che senza le settimane passate in balia al millantatore lombardo e con l'intervento dei curatori fallimentari anticipato, probabilmente questa squadra avrebbe potuto dire la sua anche in ambito salvezza, diventando così decisamente più appetibile ad un potenziale acquirente. Una prospettiva a cui io sinceramente non credevo dopo il crollo interno col Cesena, ma basta fare un po' di conti per capire dove saremmo senza qualche punto di penalizzazione e con un po' di serenità in più nelle gare di inizio anno. Ma ormai è passato e noi dobbiamo pensare solo al futuro, imparando però dagli errori che ci hanno portato qui.