Ancora un round: fuori i secondi

25.10.2014 00:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
Ancora un round: fuori i secondi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E’ finita si dice alla fine. Saranno in tanti a familiarizzare nella propria quotidianità con questo motto o, perlomeno, lo avranno certamente sentito i fan dei film di Rocky Balboa, lo stallone italiano. Tralasciando curiosi paragoni, il Parma di Donadoni arriva nel periodo di massima crisi a giocarsi una fetta importante di stagione al Tardini contro il Sassuolo, diretto concorrente per il raggiungimento della salvezza. Una singola partita non può essere decisiva, ci sono sempre tre punti in palio. Tutto vero, ma questa gara assume il sapore di sfida da dentro o fuori.



Non far risultato, infatti, sarebbe davvero pesante in termini di classifica. I gialloblu, a quel punto, “consoliderebbero” l’ultimo posto nella graduatoria ed il contraccolpo psicologico sarebbe massacrante. Lo spirito con cui affrontare i prossimi avversari Torino (e la rivalità che ormai esiste tra i due club) ed Inter andrebbe scavato dalle macerie di questo disastroso inizio di stagione. Il Sassuolo, inoltre, arriva galvanizzato dal pari interno contro la capolista Juventus, che ha evidenziato gli aspetti migliori del collettivo neroverde. La squadra è apparsa compatta ed il nuovo schieramento non appare spregiudicato, nonostante il 3-4-3 che, per caratteristiche proprie, presenta spesso problematiche in fase difensiva. Il pericolo maggiore, come noto, proviene dal tridente offensivo. Berardi, Sansone (attenzione all’ex) e Zaza sono calciatori che farebbero comodo a tutti i club della massima serie e la difesa del Parma non è apparsa affatto a suo agio contro centravanti rapidi. Pensare solo a Menez nel terrificante Parma-Milan o, per non andare indietro nei tempi, ai pericoli creati da D’Alessandro sull’out di destra contro il malcapitato Gobbi. A tal proposito, qualora dovesse essere confermato il 3-5-2, dovranno essere bravi gli interni di centrocampo Josè Mauri ed Acquah a sostenere i laterali in fase di ripiegamento con costanti raddoppi. Per il resto, il Parma dovrà tirar il meglio di sé contro un collettivo che al momento appare superiore e certamente più solido. Gli uomini chiave e d’esperienza (Lodi, Lucarelli, Cassano) hanno il dovere di dare quel qualcosa in più e sostenere i giovani che stanno rendendo al di sotto delle proprie possibilità in questo confusionario contesto (Ristovski, Belfodil).

Per il resto, oltre i consueti dubbi di formazione, conterà un atteggiamento diverso. Lo schieramento tattico visto a Bergamo ha fornito qualche spunto positivo rispetto al passato, ma bisogna osare per provare a portare a casa i tre punti. Il 3-5-2 passa inevitabilmente per la spinta dei fluidificanti ed i calciatori vista all’opera all’Atleti Azzurri d’Italia hanno fatto un po’ di tutto fuorchè aggredire le corsie laterali. Per concludere, le motivazioni possono dar luogo ad esiti imprevedibili. Chi va in campo con l’unico pensiero di onorare la maglia ed i tifosi, e con la voglia di cancellare le figuracce rimediate fino a questo momento, certamente fornirà una prestazione degna della casacca che indossa. Il risultato, poi, dipende da tante variabili. Conta, però, dimostrare che non è finita. Che il Parma, per un altro round, c’è ancora.