Amarcord - Da Carmignani a Cannavaro: vedi Napoli e poi...Parma

18.12.2014 15:02 di  Michele Bugari  Twitter:    vedi letture
Amarcord - Da Carmignani a Cannavaro: vedi Napoli e poi...Parma
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Che cosa hanno in comune Parma e Napoli? Probabilmente non il clima, forse il buon cibo, ma di sicuro diversi giocatori. Sono stati in effetti molti negli anni, i calciatori che partiti all’ombra del Vesuvio sono giunti all’ombra del Battistero. Il primo a inaugurare questa speciale rotta potrebbe essere individuato in un volto molto noto dalle parti di Parma per essere stato vice di Arrigo Sacchi sulla panchina emiliana tra ’82 e ’89 e poi, in tempi più recenti, brillante allenatore della prima squadra in un paio di occasioni critiche, la prima conclusa con la vittoria della Coppa Italia nel 2002, ultimo trofeo del Parma, e la seconda con la vittoria nello spareggio col Bologna nel 2005. Forse non tutti sanno che “Gedeone” Carmignani, all’anagrafe Pietro, si è guadagnato il suo simpatico soprannome proprio a Napoli, dove giocò come portiere per 144 partite tra il 1972 e il 1977 conquistandosi l’affetto dei tifosi partenopei, e in particolare di quella che divenne sua moglie.

Altri due nomi molto noti sia in Campania che in Emilia sono quelli di Massimo Crippa e Gianfranco Zola. Arrivarono entrambi dal Napoli al Parma nel 1993 per 22 miliardi di lire, dopo aver vinto insieme con la maglia azzurra uno scudetto e una Supercoppa italiana, mentre Crippa nell’89 aveva già vinto una Coppa Uefa. Per Crippa 150 presenze col Napoli, 147 col Parma e 9 gol per parte, mentre per Zola 105 presenze e 32 gol col Napoli e 102 e 49 gol con il Parma. Con la maglia gialloblu vinsero una Coppa Uefa e una Supercoppa europea.

Nel 1995 arriva al Napoli invece Fausto Pizzi, che nella sua unica stagione crociata aveva vinto la Coppa delle Coppe a Wembley nel 1992. A Napoli con la maglia numero 10 mise a segno però solo 3 reti in 32 gare.

Nel 1998 è la volta di Alain Boghossian che da Napoli arriva a Parma passando, per una stagione, da Genova sponda Samp e dalla Coppa del Mondo vinta con la Francia. Nel Napoli il centrocampista francese aveva giocato 58 partite (con 5 gol) dal ’94 al ’97 arrivando a conquistarsi un posto nella Nazionale transalpina un anno prima del mondiale. Diventerà poi una bandiera del Parma, rimanendo in Emilia per 4 stagioni (89 presenze e 10 gol) e vincendo 2 Coppe Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana.

Parlando di Napoli e Parma non è possibile infine dimenticarsi dei fratelli Cannavaro. Fabio esordisce con la prima squadra della sua città il 7 marzo 1993: ha 19 anni e affronta senza paura l’attacco della Juventus guidato da Vialli e Ravanelli. Trova subito posto anche nell’Under-21 e dopo 3 stagioni, 58 presenze e un gol col Napoli, arriva a Parma nel 1995. In Emilia diventa bandiera prima ancora che capitano e in ben 7 stagioni in gialloblu vince 2 Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa, giocando 212 partite.

In Emilia Fabio Cannavaro porta nel 1999 anche suo fratello Paolo, che in due anni colleziona 5 presenze dopo le 2 con il Napoli in B. Dopo un anno in prestito al Verona, torna in Emilia nel 2002 quando il fratello è passato all’Inter, e ne totalizza altre 87 segnando anche 4 gol. Dopo 4 stagioni, nel 2006 torna nel Napoli diventandone, in 236 partite, bandiera e capitano.

In tempi più recenti altri giocatori transitati tra Parma e Napoli sono stati Amauri, Dzemaili e Gargano, con l’italo-brasiliano che fu prestato dal Parma al Napoli nel 2001 (senza aver mai indossato la maglia gialloblu), per poi tornare in Emilia ed esordire con i crociati 10 anni dopo.