Baraldi: "Se il Parma esiste, lo si deve alla gara di Bologna. Il sistema ci voleva fuori"

21.10.2014 20:21 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Baraldi: "Se il Parma esiste, lo si deve alla gara di Bologna. Il sistema ci voleva fuori"
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© foto di Federico De Luca

Nella parte centrale del suo intervento a Tv Parma, Luca Baraldi ha parlato dei suoi trascorsi nel Ducato, dove ha ricoperto, tra le altre, la carica di amministratore delegato: "A metà campionato dell'annata 2001-2002 eravamo già praticamente retrocessi, poi ci salvammo grazie alla personalità di un giocatore come Boghossian e all'umiltà di Carmignani. All'epoca volli fortissimamente una grande figura a livello tecnico, e arrivò Sacchi, il quale fu in grado di rifondare la squadra. Il momento più bello? Sicuramente lo spareggio di Bologna. È una serata che ricorderò per tutta la mia vita, dal primo all’ultimo minuto, sin dal viaggio in pullman. Vi svelo un segreto: se avessimo perso quella sera, non so se oggi sarebbe ancora esistito il Parma FC: una retrocessione sarebbe potuta essere letale. Eravamo vittima di un sistema che in tutti i modi ci voleva vedere retrocessi. Per quale motivo? Non avevamo più una società: per loro eravamo una procedura fallimentare, non una squadra. E invece rappresentavamo la storia di una città. Rimpianti per la sconfitta in semifinale di Coppa UEFA? Per noi era di vitale importanza salvarci. Sarebbe fallita la società se fossimo retrocessi.

Noi con una squadra di ragazzi arrivammo in semifinale di UEFA. Se ci pensiamo bene, metà di quei ragazzi lì oggi non giocano nemmeno più a calcio. Ciò dimostra che l’entusiasmo può fare tanto. Carmignani? Lui è stato l’artefice per due volte di grandi risultati: la prima nel 2001-2002 quando ci salvammo da una retrocessione quasi sicura. Ma fu nel 2005 che venne fuori tutto il suo valore da condottiero: Parma e la storia di Parma gli devono essere riconoscenti per sempre. Vi rivelo un aneddoto: Sacchi non voleva Carmignani. Quella è stata una delle prime volte che ho discusso con Arrigo. Io mi impuntai, volevo un vero uomo, una persona saggia. La mia si rivelò la scelta giusta".