Melli: "Parma si è ripresa quel che le era stato tolto. Brava la società a difendere D'Aversa"

19.05.2018 16:54 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Melli: "Parma si è ripresa quel che le era stato tolto. Brava la società a difendere D'Aversa"
© foto di ParmaLive.com

Ai microfoni di RMC Sport è intervenuto anche Alessandro Melli. L'ex attaccante crociato ha commentato così l'ennesima impresa del Parma, reduce dalla tripla promozione che l'ha riproiettato in Serie A: "E' stata una parentesi poco piacevole quella del fallimento, ma la città si è compattata e ha raggiunto quello che le era stato tolto, la Serie A. Questa è la categoria che il Parma merita, per la gente che ha sofferto in questi anni". 

Quale può essere l'elemento trainante in Serie A?
"Adesso è prematuro parlarne, non penso che ci sia la testa immediatamente a quello che sarà. Ci si è arrivati, con un percorso complicato e delle difficoltà. Io penso che il Parma in A sia un valore per la stessa categoria e per i dirigenti della FIGC, per il calcio italiano. A Parma sono passati grandi campioni, come Buffon, ma la lista è molto lunga. Questo fa capire che la promozione del Parma può solo far piacere".

Come l'ha vissuta Melli?
"Inizialmente l'ho vissuta da vicino. In Serie D l'ho commentato su Sky insieme a Gaia Brunelli, e quello secondo me fu un passaggio complicato. Mi ricordo la prima partita ad Arzignano, fu un passaggio non facile da gestire. Poi, calatisi nella parte i giocatori, fu un prosieguo anche abbastanza semplice. Da lì a dopo ci sono state due annate complicate, soprattutto sotto l'ambito della gestione. Apolloni ha pagato le conseguenze, perché allenare a Parma non è semplicissimo: ci sono tante cose belle ma anche responsabilità, perché il pubblico ha visto fior fior di giocatori. Apolloni ne ha fatto le spese, è arrivato D'Aversa che è stato molto criticato, forse anche più di Marino e Di Carlo. La società ha avuto grande forza e consapevolezza nel difendere D'Aversa, tenendolo in sella, nonostante le critiche. Spesso sono critiche costruttive, sono stimolanti anche per l'allenatore, perché secondo me è un pubblico competente. A volte la società è costretta a prendere delle decisioni, che vuol dire a vedere meglio com'è la situazione interna. Convinzione, mercato importante e fortuna, e il risultato è arrivato. Questo mix ha fatto sì che il Parma abbia raggiunto queste promozioni".

Hai vissuto la prima storica promozione del Parma, poi i crociati sono diventati una certezza del calcio italiano. Questo Parma potrebbe avere la forza per tornare ai suoi fasti?
"Secondo me è una società che vuol fare i passi ben ponderati. A differenza del nostro Parma, questa è una squadra che ha una certa età e che andrà rifondata. Penso abbia molti giocatori di categoria. Se parliamo di prospettive importanti ti direi di no, perché c'è da rifondare molto. Non me ne vogliano, ripeto che è un mio pensiero. Noi all'epoca eravamo giocatori di prospettiva: se vai a vedere quella squadra, molti sono arrivati in Nazionale e a fare i Mondiali. Non vedo ciò in questo Parma, anche se glielo auguro".