Tre punti a Venezia che sanno di vendetta. Gioco? Non pervenuto. Tiri? 1. Ma è così che si vincono i campionati

25.09.2017 16:50 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Tre punti a Venezia che sanno di vendetta. Gioco? Non pervenuto. Tiri? 1. Ma è così che si vincono i campionati
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Dopo la beffa dell'andata 2016/17, dopo la fitta al cuore seguita al pari di Geijo della gara di ritorno, che praticamente segnò la fine della corsa al primo posto della squadra di D'Avera, i tre punti del Penzo hanno un sapore dolcissimo: quello della vendetta, una vendetta meritata per quanto sopra detto e immeritata per quanto visto sul campo. Ai punti avrebbero stravinto i padroni di casa, ma il calcio non è la boxe, così torniamo a Parma con tre punti importante ma che non devono assolutamente illudere. Stucchevoli le polemiche di Inzaghi nel post-partita: forse non ricorda bene come l'anno scorso fece 4 punti tra Tardini e Penzo...

Gioco inesistente, ancora una volta, un solo tiro in porta in novanta minuti di sfida, con alcuni giocatori in crescita (Scozzarella e Di Cesare, ma anche Di Gaudio) ed altri che faticano a ritrovare la giusta via (Germoni e Baraye, senza il quale il Parma ha sempre fatto una fatica terribile dalla Serie D in avanti). Da questo punto di vista i passi avanti fatti rispetto alle sfide con Perugia ed Empoli sono nulli. A proposito dell'Empoli, lodata in maniera eccessiva dopo il successo del Tardini (deciso solo da episodi dopo una gara orribilmente giocata da ambo le parti), ci ha pensato il Cittadella a riportarlo subito a terra. Tornando a noi, è evidente che la serenità non alberga dalle parti di Collecchio: gli errori in contropiede, anche di giocatori molto tecnici, evidenziano che la squadra non gioca tranquilla. Proteggere e sostenere la squadra dovrà essere la missione di D'Aversa e della società per tamponare questa situazione. 

Una nota di ottimismo però non può mancare: non posso evitare di sottolineare come il Parma 2017/18 abbia ritrovato tutto d'un tratto un'arma fondamentale per essere un top team in ogni lega europea (se non sei il Barça), il calcio piazzato. Prima lo schema sfruttato perfettamente da Barillà a Novara, poi il gol del momentaneo pari di Lucarelli contro l'Empoli e infine la capocciata di Di Cesare nella sfida di sabato al Penzo. Ora servirebbe tornare a segnare anche senza l'aiuto di un calcio da fermo...