Se i singoli non si accendono, questo Parma fa terribilmente fatica. D'Aversa e il "problema" cambi: un messaggio a chi fa mercato?

18.12.2017 14:40 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Se i singoli non si accendono, questo Parma fa terribilmente fatica. D'Aversa e il "problema" cambi: un messaggio a chi fa mercato?
© foto di Alberto Porti/ParmaLive.com

Quanta fatica per fare non solo un gol, ma anche per costruire azioni da gol degne di questo nome: di fronte c'era un Cesena tutto chiuso nella propria metàcampo, ma sono situazioni non certo nuove e a cui serve trovare un rimedio volendo veleggiare in alta classifica fino alla fine. A Terni il guizzo era arrivato dalla giocata di un singolo, contro i romagnoli di Castori in molti non sono apparsi al proprio meglio, ad iniziare da Baraye. Le prestazioni del senegalese, per la contemporanea assenza di Calaiò e Ceravolo, sono sempre analizzate al microscopio, ma personalmente sono rimasto deluso anche dalla prova di Dezi. Assurdo pretendere dall'ex Napoli che faccia il Munari, ma per un giocatore considerato un lusso per la B è lecito aspettarsi comunque qualche giocata decisiva in più, specie in una situazione come quella ducale, dove spesso e volentieri il risultato dipende dai singoli.

Inoltre mi dà da pensare il primo cambio effettuato sabato, al minuto 77: non tanto per chi è entrato o uscito (per la cronaca Siligardi per Di Gaudio), ma proprio per il minuto in cui è arrivato. Tardi, probabilmente tardissimo, un segnale non tanto di fiducia per la prova messa in campo fin da lì dall'undici, non straordinaria né deficitaria, ma forse di sfiducia per chi attendeva il proprio turno in panchina. Eppure di opzioni ce n'erano, a partire da Nocciolini, lo stesso Siligardi, Frediani, ma anche Scaglia, entrato per i cinque minuti finali, se si analizzano solo le possibilità offensive. Forse, ma questa è solo una ipotesi, gli oltre settanta minuti senza cambi sono un segnale per chi fa mercato, una richiesta di aiuto per mantenere la squadra ad alti livelli. O più semplicemente, un segnale di insoddisfazione per chi è stato battezzato nelle ultime settimane come "riserva" e che negli allenamenti non riesce a sovvertire questa posizione di svantaggio.