Aggrapparsi alla difesa non può bastare: il pari con il Perugia lo dimostra. Segnare di più è un imperativo categorico

14.02.2018 22:00 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Aggrapparsi alla difesa non può bastare: il pari con il Perugia lo dimostra. Segnare di più è un imperativo categorico
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Numeri, numeri e ancora numeri. Gran parte del successo di una squadra viene confermato, di solito, dalla matematica. Per esempio, è un dato di fatto che il Parma ha il suo maggior punto di forza nella difesa, dal momento che il reparto arretrato è il meno battuto dell'intera categoria. Un dato che, certo, aiuta a vincere le partite, e che non è casuale nel momento in cui c'è tanta attenzione per la fase difensiva, in primis da parte degli attaccanti. Non è affatto una rarità, infatti, assistere a grandi ripiegamenti difensivi degli attaccanti crociati, così come bisogna registrare la grandissima crescita in fase di non possesso - ad esempio - di Matteo Scozzarella. Tutti aspetti certamente positivi, che hanno contribuito a regalare questo primato al Parma. Eppure, qualcosa continua a non tornare, nonostante questi numeri.

Quello che non torna è la scarsa efficacia sotto porta, nonostante un reparto offensivo che, nomi alla mano, è certamente da parte alta della classifica. Che il Parma stia pagando, paradossalmente, la grande generosità dei suoi attaccanti - per questo motivo meno lucidi sotto porta - è un'ipotesi. Non si tratta, però, di "volere la botte piena e la moglie ubriaca", come si suol dire: è evidente che ci si aspetterebbe di più in zona gol. In questi casi, in maniera forse un po' retorica, si dice che il cinismo lo si può allenare solo con il lavoro quotidiano e settimanale. Di fatto è così: è solo con i frutti della fatica del lavoro che si migliora, aumentando man mano gli sforzi. Probabilmente il ritiro è servito anche a questo, a ritrovare quella serenità che serve per avere una maggiore lucidità. Di certo c'è che all'orizzonte si staglia un'altra gara molto importante, che potrebbe dire molto sul futuro del Parma per questa stagione (e del suo allenatore D'Aversa). E chissà che i nuovi innesti di gennaio - pian piano sempre più negli schemi - non possano cominciare a diventare veramente decisivi, anche sotto il profilo dei punti.