Quando l'infortunio di Grun portò a Parma Nestor Sensini

27.03.2020 22:10 di Niccolò Pasta Twitter:    vedi letture
Quando l'infortunio di Grun portò a Parma Nestor Sensini
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Il 1993 è un anno fondamentale per il Parma di Calisto Tanzi. Stabilizzatosi in Serie A, categoria raggiunta per la prima volta solo tre anni prima, i crociati sono reduci dalla miglior stagione di sempre, conclusasi con un terzo posto e con la vittoria della Coppa delle Coppe contro l’Anversa. Il ’93 è però un anno particolare, che segna una transizione importante per il Parma che verrà. E’ l’ultimo anno del sindaco Marco Osio, ceduto al Torino, sarà l’ultima stagione di Alessandro Melli, che nel ’94 lascerà l’Emilia per la Samp. E’ l’estate degli arrivi di Zola e Crippa dal Napoli di Ferlaino, ed è l’anno dell’arrivo di Nestor Sensini dall’Udinese, passato quasi sotto traccia. 

E’ quasi un caso infatti, che Sensini approdi a Parma nel novembre del ’93. Dopo quattro anni ad altissimi livelli ad Udine, il duttile difensore argentino ha tante richieste, tra cui una più interessante delle altre: quella della Sampdoria. Dopo gli arrivi di David Platt e Ruud Gullit, nelle idee dei Mantovani c’è un grande rinforzo in difesa, e Sensini sembra essere il nome giusto. L’offerta all’Udinese è soddisfacente, così come quella al calciatore, che prepara le valigie per recarsi a Genova a firmare il nuovo contratto. Proprio mentre sembra tutto fatto però, arriva la chiamata del Parma di Tanzi, che ha bisogno di un difensore intelligente tatticamente e tecnico per sostituire Georges Grun, difensore belga che si era appena rotto il menisco. L’offerta di 7 miliardi più il cartellino di Fausto Pizzi convincono l’Udinese, e il progetto allettante fa vacillare Sensini che, nonostante avesse di fatto chiuso con la Sampdoria, fa marcia indietro e raggiunge l’Emilia. A Parma vivrà due parentesi, la prima fino al ’99, anno in cui lasciò l'Emilia per andare a vincere lo scudetto a Roma con la Lazio, e poi diciotto mesi tra il 2000 e il 2002, prima del ritorno a Udine per chiudere un ciclo lungo quattordici anni. Con la maglia crociata divenne uno dei difensori più forti del mondo, titolare della sua Nazionale e vincente in Europa e in Italia. Due Coppe Uefa, due Supercoppe Uefa, due Coppe Italia, ma non quello scudetto, tanto bramato da Tanzi, per un totale di 271 presenze e 19 gol.