Buffon alla presentazione del libro su Cavallina: "Niente più importante delle scelte libere"

25.01.2023 21:36 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
Buffon alla presentazione del libro su Cavallina: "Niente più importante delle scelte libere"
© foto di Alessandro Tedeschi/ParmaLive.com

Il portiere e capitano del Parma Gigi Buffon ha partecipato nel pomeriggio di oggi alla presentazione del libro scritto da Lamberto Gherpelli su Renzo Cavallina, ex portiere del Parma che fu prigioniero di guerra durante la seconda guerra mondiale nel campo di prigionia tedesco Stalag IIID di Berlino. Il capitano crociato ha voluto spendere alcune parole riguardo la figura di Cavallina e sul libro scritto, 'La scelta di Cavallina': “Sono venuto stravolentieri, per presenziare e per ascoltare. E per onorare la memoria di Cavallina. Sentendo i racconti e anche il percorso della vita di Cavallina, mi sembra di essere tornato bimbo. Quando avevo mio padre, un po’ meno mia madre, però due genitori sportivi, che mi raccontavano storie speciali di sportivi speciali che mi hanno sempre appassionato e mi hanno permesso di vivere in uno stato di incoscienza. Il mio ruolo e la mia età, perché quando ero bimbo mio padre mi parlava di Zamora, di Pelè, di Vavà, di Didì, di Facchetti, di Zoff, di Albertosi, di Riva. E io sono cresciuto con quei miti davanti, il mio sogno era di poter emularli e fare una piccola percentuale di carriera che hanno fatto loro. Arrivo al dunque: queste storie sono speciali, che raccontate e distribuite in modo gratuito ai ragazzi, che dovrebbero essere qua". 

"Secondo me aumentano notevolmente il grado di sensibilità di ogni individuo umano e ti permettono di fare una scorta di passione, mista a sogno, che è indispensabile nella vita in generale e ancora di più nello sport", ha continuato Buffon. "Mentre parlavate di Cavallina, mi sarei messo qua ad ascoltare per 2/3 ore e sognare quanti anni ancora giocherò e se rivincerò un Mondiale, il mio secondo (risata, nrd). La vita ognuno la può vivere e interpretare come vuole, la bellezza delle scelte che lui ha fatto, e di quello che ho fatto io che sono molto meno coraggiose di queste, seppur non risultando mai ridicolo nelle scelte fatte, è che ho vissuto la vita che volevo e sto vivendo la vita che volevo. E sono felice per questo. Cavallina, con le scelte che ha fatto, non c’è niente di più importante delle scelte libere e consapevoli, anche se non trovano il riscontro e il consenso del pubblico. Perché la vita è una ed è nostra, e ciascuno ha diritto di viverla nel miglior modo possibile. Questo è quello che ha fatto Cavallina, in piccola parte lo sto facendo io, e ho visto che mi sta rendendo felicissimo. E immagino che Cavallina, soprattutto per i risultati ottenuti, sia in campo ma soprattutto fuori dal campo in quanto è addivenuto a simbolo, ha dimostrato che sia il modo migliore di fare le scelte della nostra vita“.