Piazzi: "Vogliamo essere all'avanguardia. La proprietà ci chiede internazionalità del club"

23.11.2021 14:33 di Alessandro Tedeschi Twitter:    vedi letture
Piazzi: "Vogliamo essere all'avanguardia. La proprietà ci chiede internazionalità del club"
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Ai microfoni di TMW Radio, il responsabile del settore giovanile del Parma, Luca Piazzi, durante la trasmissione "Scanner", ha così parlato del modo di lavorare in casa crociata: "Vogliamo provare ad essere all’avanguardia, aggiornandoci il più possibile. Siamo in una fase di forte cambiamento. Siamo una società che guarda molto anche al territorio, la proprietà americana ci chiede di essere aperti all’internazionalità del club".

Sul numero sempre inferiore di talenti che escono dai settori giovanili italiani: "Viviamo un periodo con perdita del talento rispetto a qualche anno fa, non produciamo più tanti talenti come una volta. Si parla di come si lavora nei club, di metodologie, ma l’aspetto più importante è quello sociale: non ci sono più generazioni di ragazzi che giocano attivamente. E questo non permette a tanti potenziali giocatori neppure di iniziare a giocare a calcio. Prima il 90% dei ragazzi iniziava a giocare a calcio, adesso questa percentuale è precipitata al 30%".

Come porre rimedio a questa emorragia di talento?
"In questo momento la soluzione sarebbe fare quello che hanno già fatto altri Paesi, come gli Stati Uniti: mettere lo sport all’interno del pacchetto formativo. Non si può parlare solo di intervento dei club, dovrebbe riguardare il Ministero dell’Istruzione. Dovrebbe esserci un progetto di legge apposito”.

E quale potrebbe essere il percorso corretto per un giovane italiano?
"Il percorso in Italia per i nostri giovani è disarticolato: escono dalla Primavera, vanno in Lega Pro dove non sono prontissimi. E perdono un anno di formazione non trovando spazio". 

La soluzione?
"Potrebbe essere rivedere il progetto delle seconde squadre. Bisognerebbe creare i presupposti per avere una seconda squadra magari in Serie D“.

Quanto è più difficile fare scouting nel settore giovanile rispetto alla prima squadra? "È un lavoro più ampio, perché ci sono molte più squadre da visionare, diverse fasce d'età. Bisogna monitorare i campionati giovanili del proprio territorio, a partire dagli under 8, fino ai campionati giovanili a livello nazionale per under 15 e under 16, nella fascia under 17 devi monitorare a livello europeo. È molto diverso dallo scouting della prima squadra".