A Pisa prove di tridente. È questo il volto che Cuesta vuole dare al suo Parma?
Il pomeriggio di Pisa si era aperto con una grande sorpresa di formazione per quanto riguarda l’attacco del Parma: accanto a Pellegrino non c’era solo un altro giocatore offensivo, bensì due: Ondrejka e Benedyczak. Questo cambiamento inatteso ha portato i suoi frutti: nel primo tempo il Parma ha gestito bene il campo e ha dato l’impressione di poter essere pericoloso in modi diversi rispetto al solito lancio lungo per Pellegrino. Ondrejka e Benedyczak sono due giocatori diversi tra loro, ma entrambi possono dare corsa e imprevedibilità ad un attacco che, in alcune uscite, è sembrato molto in difficoltà nel creare chiare azioni pericolose.
Le ragioni dietro questa insolita decisione di Carlos Cuesta possono essere diverse: la prima è sicuramente legata alle poche opzioni in difesa, cosa che può aver spinto l’allenatore spagnolo ad abbandonare lo schieramento a tre, puntando ad un approccio più offensivo e maggiormente in grado di gestire la palla. Un’altra chiave di lettura può essere riconducibile alla ritrovata abbondanza nel reparto offensivo: ora con Pellegrino, Djuric, Cutrone, Ondrejka, Benedyczak e Oristanio le alternative non mancano e iniziare a provare soluzioni sin dal primo minuto potrebbe rivelarsi fondamentale. La terza idea potrebbe affondare le sue radici nel match di Coppa Italia contro il Bologna, quando nel primo tempo sia Ondre sia Benek avevano dimostrato di essere in grande forma. Riconfermarli, aggiungendo a loro il faro offensivo della squadra Pellegrino, si è rivelata una mossa vincente.
Adesso c’è da pensare al futuro, a partire dalla Lazio, quando rientrerà Troilo: tornare alla difesa a tre o lasciarla a quattro con quindi un attaccante in più? E in caso di attacco a tre, verranno confermati i giocatori di Pisa o ci sarà spazio per qualcun altro? Questi sono i dubbi principali che ci porteremo dietro fino a sabato e che con ogni probabilità verranno sciolti solo con l’annuncio delle formazioni ufficiali. Certo è che ora Cuesta può iniziare a ragionare su quale fisionomia dare al suo Parma, rimanendo però sempre fedele all’obiettivo salvezza. La strada imboccata sembra essere quella giusta.


