Tempo effettivo di gioco: con l'arrivo del VAR si gioca meno in Serie A
Da quando è stato introdotto il VAR, il calcio italiano ha visto diminuire sensibilmente il tempo effettivo di gioco. Se da un lato la tecnologia ha ridotto in modo significativo gli errori arbitrali più gravi, dall’altro ha inciso negativamente sulla fluidità delle partite. I dati parlano chiaro: prima dell’arrivo del Video Assistant Referee, nella stagione 2016-17, la Serie A vantava una media di 57 minuti e 10 secondi di gioco effettivo, risultando il campionato più “pulito” e continuo tra i principali tornei europei. In confronto, la Liga spagnola si fermava a 54 minuti e 30 secondi, mentre Premier League, Bundesliga e Ligue 1 si attestavano attorno ai 56 minuti e mezzo.
Oggi, però, la situazione è cambiata radicalmente: la Serie A ha perso circa quattro minuti netti, scendendo a una media di 53 minuti e 4 secondi per partita. Una riduzione notevole, dovuta alle continue interruzioni per revisioni video, proteste, spiegazioni arbitrali e, più recentemente, agli annunci ufficiali dell’arbitro allo stadio. Tutti questi momenti contribuiscono a spezzare il ritmo del gioco, senza che il tempo perso venga quasi mai compensato da un adeguato recupero oltre il novantesimo minuto. Il risultato è un calcio più giusto nelle decisioni, ma meno scorrevole e, per molti tifosi, anche meno coinvolgente, come riporta il Corriere dello Sport.
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