Morrone: "Aria strana a Parma, la gente è ferita. Spero si possa ripartire dalla B"

21.06.2015 15:24 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Morrone: "Aria strana a Parma, la gente è ferita. Spero si possa ripartire dalla B"
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© foto di Federico Gaetano

Intervenuto sulle colonne de Il Giornale di Latina, l'ex capitano gialloblù Stefano Morrone ha parlato del suo futuro, ma anche della situazione societaria del Parma: "Io mister? Il primo passo l’abbiamo compiuto, ma è ancora presto. Sono tornato in Calabria una volta firmata la rescissione con il Pisa, c’era questa opportunità e l’ho colta al volo. Ho ancora un anno di contratto col Parma, vediamo come finirà questa storia e quello che sarà. A giorni sapremo per intero la verità, se la società potrà iscriversi in B o se fallirà. Un altro anno lo farei volentieri, sto bene e non avrei problemi a continuare. Per ora mi alleno, in caso di fallimento del Parma valuterei anche qualche proposta da calciatore. Qualora trovassi una soluzione che mi piaccia e coincida con le esigenze familiari, non mi precluderei nulla. La situazione del Parma? Sono tornato in città da qualche giorno e si percepisce un’aria strana, la città è delusa e provata. Parliamo di un paese civile e bello, che magari non te lo fa sentire, ma la gente è ferita perché non si aspettava un’altra mazzata del genere. Ogni giorno escono fuori cose nuove, è un’agonia continua.

Si va avanti così da mesi, quello che aspetta la gente è capire ciò che sarà, sperando si possa ripartire con un calcio pulito e senza fregature. Il caso Parmalat e quello attuale, nel giro di dieci anni, fanno male. Sarei contento se il Parma salvasse almeno la B, soprattutto per tanta gente che lavora all’interno del club, e non mi riferisco ai calciatori. Ripartendo dalla B puoi ritrovare entusiasmo, ma c’è un monte ingaggi assurdo e non si fa altro che parlare di esercizi provvisori e curatori fallimentari. Sarà difficile colmare, in tempi così rapidi, il buco che si è creato. Il calcio è cambiato in negativo? Tanto. Sono diminuite le competenze e si pensa solo ad arricchirsi. Sarei ipocrita se non mi sentissi parte di questo mondo, perché alla fine mi ha dato tanto e mi permette di condurre una vita meravigliosa, ma negli ultimi anni il campo è passato in secondo piano, sopraffatto dagli interessi economici. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti".