Asprilla: "Scala non lo sa, ma ci giocammo un campionato con una notte brava. A Parma vorrei giocasse mio cugino"

23.10.2016 16:55 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Asprilla: "Scala non lo sa, ma ci giocammo un campionato con una notte brava. A Parma vorrei giocasse mio cugino"
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© foto di Giovanni Padovani

Intervistato ai microfoni di Tuttosport, l'ex attaccante gialloblù Tino Asprilla ha raccontato un paio di aneddoti succosi risalenti ai tempi di Parma: "Buffon è unico, io l'ho visto crescere a Parma. Ammirarlo ancora in campo a questi livelli mi inorgoglisce, un po' come fosse mio figlio. Criticarlo è davvero da pazzi. Se ripenso al Buffon di Parma, mi tornano in mente i ricordi di un bambino speciale. Un episodio in particolare? Quando Buffon era ancora un ragazzino delle giovanili, spesso Scala lo chiamava con noi per le partitelle. Gigi, come tutti i giovani, si cambiava in un altro spogliatoio. Prima di ogni allenamento, però, veniva di nascosto in quello di noi grandi: 'Oggi non segnate nemmeno un gol', ripeteva a me e a Zola. Qualche gol lo segnavamo, però effettivamente Buffon parava di tutto.

Adesso sembra normale, ma dovete pensare che lui all'epoca era un ragazzino. Aveva una personalità incredibile per la sua età. Qualcosa che cambierei degli anni di Parma? Una serata alla vigilia di una partita importantissima. Con qualche compagno ballammo per tutta la notte assieme ad una ragazza e ad alcune sue amiche. Andammo a letto tardissimo e il giorno dopo perdemmo contro il Napoli. Tornassi indietro, una leggerezza del genere non la commetterei più: con quella serata ci siamo giocati il campionato. Penso che Scala non sia mai venuto a saperlo prima d'ora. Chi consiglierei di prendere al Parma? In futuro mi piacerebbe vedere mio cugino in gialloblù: ha 17 anni, gioca nell'America di Calì ed è seguito da tante squadre".