Cristiano Lucarelli: "Ad Ale consigliai di non scendere in D: in settimana era inguardabile"

30.11.2018 20:30 di  Sebastian Donzella   vedi letture
Cristiano Lucarelli: "Ad Ale consigliai di non scendere in D: in settimana era inguardabile"
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© foto di Dario Fico/TuttoNocerina.com

Cristiano Lucarelli ai microfoni di Sky ha commentato la carriera del fratello e la prefazione scritta nell'autobiografia del fratello Alessandro, in corso di presentazione a Parma.

Hai già comprato il libro?
"No, aspettavo di scroccarlo gratis. Non mi sembrava neanche il caso di comprarlo (ride NdR)". 

Ora che ha finito di giocare, un bilancio.
"Finalmente si è preso quello spazio e quella ribalta che avrebbe meritato prima. Probabilmente con la maglia del Parma si è sentito stimato e apprezzato ed è uscito fuori dal guscio, facendo cose straordinarie ma prevedibili per chi lo conosceva come me. Se avesse capito prima certe cose, avrebbe potuto fare una carriera diversa. Per un difensore, però, la sua resta una carriera importante".

"L'ultima bandiera" il titolo. Impossibile essere una bandiera quest'oggi?
"Sono sempre di meno i casi, mi auguro che Ale non sia l'ultima bandiera. Il calcio e i tifosi hanno bisogno di personaggi che si legano a dei club. Penso a Francesco Totti, lui più unico che raro. Per il movimento sarebbe importante continuare ad avere certi club così rappresentativi".

Nel calcio odierno chi vedi? Chiellini?
"Giorgio ha scoperto certe doti aspettando che grandi campioni nella Juve facessero il loro percorso. Ha ereditato alla grande il ruolo, lo sta facendo in maniera intelligente come è sempre stato lui del resto. Ha un carisma silenzioso e composto, riesce a trasmetterlo ai suoi compagni. Bisogna farsi trovare pronti. Non è che uno va alla Juventus, alla Roma o all'Inter e diventa subito leader. Lo puoi diventare col tempo".

Unico tuo consiglio non ascoltato è quello di ripartire dalla D col Parma.
"È vero, e lo dico perché Alessandro era un calciatore veramente inguardabile in settimana ma la domenica si faceva sempre trovare pronto. Vedere come si allenava mi ha portato a fare questa riflessione: se con le squadre con cui facevi allenamento il giovedì, ci giocherai contro la domenica, avrai delle difficoltà. Facendo uno più uno gli avevo suggerito di non farlo. E ha fatto bene a non darmi ascolto. L'atteggiamento durante la settimana non è cambiato ma il modo di farsi trovare in campo la domenica è rimasto intatto".