Calaiò: "Etichettato come un criminale. La città e la società sono stati il top"

17.01.2019 11:10 di Mattia Bottazzi Twitter:    vedi letture
Calaiò: "Etichettato come un criminale. La città e la società sono stati il top"
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

La squalifica di 6 mesi è stata scontata, ora Emanuele Calaiò potrà tornare a giocare gare ufficiali. L’attaccante, di rientro dopo il caso sms dopo la partita della promozione tra Parma e Spezia, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport questi mesi difficili e quello che sarà il suo futuro: “Essere uomo mercato dopo questa squalifica e a 37 anni significa che qualcosa di buono ho fatto. In Serie B, se hai fame e voglia, l’età non conta. In questi sei mesi mi sono sempre allenato a Parma e tornavo a Napoli nel weekend, non riuscivo a vedere le partite dal vivo. Sono stato etichettato come un criminale, ma questa esperienza mi ha rafforzato. Guardavo le partite e pensavo che sono ancora vivo. Mi sono allungato la carriera, se non fosse successo questo casino avrei giocato in Serie A e cominciato un’altra strada a Parma, invece non è andata così. La città e la società sono stati dei signori, sono il top. A Parma c’è tutto per fare bene, e non dimentichiamoci che tra anni fa eravamo in Serie D”.

Sul futuro: “Voglio vincere ancora, cerco una piazza che mi faccia sentire importante. Per vincere serve una società sana, una direttore e un allenatore che vadano d’accordo e un gruppo che remi tutto dalla stessa parte. Parma e Napoli, con cui ho fatto due promozioni di fila, sono piazze differenti ma con le stesse ambizioni”.

Sulla Serie A e sulla Serie B: “In cadetteria il livello si è abbassato, può vincere chiunque, ma così anche in Serie A. A parte la Juventus si può giocare con tutti, qualche anno fa c’erano più partite impossibili”.