Buffon: "Il campo sta parlando per me. Bellissimo rivestire la maglia dell'esordio, inimmaginabile"

18.11.2021 20:20 di Redazione ParmaLive Twitter:    vedi letture
Buffon: "Il campo sta parlando per me. Bellissimo rivestire la maglia dell'esordio, inimmaginabile"

In una lunga ed emozionante intervista a 4-3-3, il capitano e portiere del Parma Gigi Buffon ha ripercorso le principale tappe della sua carriera crociata e non solo, proprio alla vigilia del 26esimo anniversario del suo esordio in Serie A, tra i professionisti e con la maglia crociata, il 19 novembre 1995: "Calcisticamente nasco nel Canaletto di La Spezia, prima di arrivare a Parma a 13 anni. Il debutto? Volevo farmi conoscere dalla platea mondiale calcistica. All’epoca si giocava solo di primo pomeriggio, ricordo la tensione di quella giornata. Quando vivi il presente non pensi a cosa rappresentano certi simboli, così come la prima maglia. Non avrei potuto immaginare di avere la stessa maglia ventisei anni dopo, credo sia una cosa di difficilmente ripetibile".

Sulla notte di Firenze
"La serata in cui abbiamo vinto la Coppa Italia, si giocava andata e ritorno e venivamo dall'1-1 in casa. Al ritorno siamo andati in svantaggio, poi 2-1 per noi e loro hanno pareggiato nel finale, quindi c'è stata un po' di tensione prima del triplice liberatorio fischio. L'esultanza con la maglia di Superman? Un po' sopra le righe, ma ero così allora". 

Il rigore parato a Ronaldo il fenomeno
"Fu il secondo rigore che parai a Ronaldo a San Siro. Fu una soddisfazione immensa. Eravamo una squadra straordinaria, a distanza di molti anni dico che è stato un peccato non aver vinto di più”.

Il Mondiale con l'Italia:
"Le responsabilità che hai durante un Mondiale sono enormi, non riesci a goderti l’evento e le vittorie. Dopo la vittoria con la Francia ero felice perché era finita, poi, con la coppa in mano, capii che era la serata più importante della mia vita calcistica e che mi ha reso più orgoglioso".

Tre aggettivi per il Buffon del 1995: 
"Insolente, esuberante e sognatore". 

Il Buffon del 2021: 
"Ora mi sento sicuro, equilibrato, lucido e più forte come portiere. Non esistono limiti nello sport, i limiti li mettiamo noi. Bisogna sempre far parlare il campo e credo che, al di là dei risultati di squadra, almeno dal punto di vista personale, sta parlando in maniera inequivocabile e mio attengo a quello".

Le sensazioni di rivestire la maglia dell'esordio nella sfida al Cosenza:
"È bellissimo, c'è grande orgoglio e soddisfazione, ma sarò felice se a fine gara le cose andranno come tutti noi vogliamo che vadano. È un simbolo, qualcosa di speciale. Magari tra 300 anni qualcuno leggerà la storia del Parma e vedrà la famiglia Buffon che gioca solo nel Parma, invece è solo uno! Che ha esordito a 17 ed è tornato a 43 anni, è qualcosa di non ordinario".