Apolloni: "Non invidio Maresca, qualcosa non va: modulo non adatto. Io sempre sotto la curva"

23.11.2021 10:04 di  Rocco Azzali   vedi letture
Apolloni: "Non invidio Maresca, qualcosa non va: modulo non adatto. Io sempre sotto la curva"
© foto di ParmaLive.com

Ospite della puntata del lunedì sera di "Bar Sport" in onda sul 12TvParma l'ex difensore ed allenatore dei crociati Luigi Apolloni, il quale, incalzato dalle domande del conduttore del programma, Carlo Chiesa, ha espresso le sue considerazioni riguardo lo stato di forma della squadra, mostrato anche nell'ultima gara contro il Cosenza.

Gigi, tu che sei un allenatore: cosa si può fare in questo momento?
"Sinceramente non è semplice ed ora come ora non invidio Maresca. In questo momento ha tutti i fucili puntati addosso, in maniera metaforica, ma è chiaro che questa situazione qui non è bella per una realtà calcistica come Parma che aveva ben altre aspettative: dalla società agli stessi calciatori, alla città, ai tifosi e a tutti quelli che amano la squadra. Ieri per certi versi è andata anche bene perché potevi uscire con un'altra sconfitta e cerchiamo di guardare anche gli aspetti positivi, perché di quelli negativi ce ne sono parecchi".

Di chi sono secondo te le responsabilità di questo pessimo rendimento?
"Qualcosa non sta funzionando, e questo mi pare chiaro, perché ormai non si parla più di un solo episodio. In questi frangenti le colpe sono da dividere tra tutti, non esiste un solo capro espiatorio: dalla società, alla dirigenza, allo stesso allenatore come i giocatori che vanno in campo. Questo è un nuovo progetto che sta partendo e come tale ha bisogno di spinta: un traino che solo i risultati possono darti, ed in questo momento non stanno arrivando, per cui poi tutto viene penalizzato".

I tifosi, al termine della gara, hanno fischiato la squadra, ma nell'arco dei 90 minuti hanno continuato ad incitare.
"Io spero che il trend si inverta al più presto. Penso che tra i giocatori ci sia un senso di amarezza e scoramento dopo la sconfitta di Lecce ed il risultato di ieri , per via di tutte le aspettative che ci sono nei loro confronti. I tifosi sono da ammirare perché loro continuano a sostenere la squadra, i giocatori, la società e spero che continuino a farlo, perché loro in passato sono sempre stati la vera forza di questo club. C'è sempre stata grande unità di intenti tra chi ama il Parma Calcio e la squadra: questo rapporto va portato avanti a tutti i costi, nonostante tutte le difficoltà che ci sono in questo momento all'interno della squadra e che solo chi ne fa parte può realmente sapere. Noi, da esterni, possiamo solo ipotizzare, mentre loro sanno realmente cosa accade e la gravità di certe situazioni. C'è sempre stata grande alchimia con il pubblico: ricordo quando perdemmo il derby contro la Reggiana e Scala e Minotti vennero messi sotto accusa per delle dichiarazioni che fecero prima e dopo la gara. Noi, poi, ci saremmo andati a giocare una semifinale contro il Benfica e in quella settimana ci trovammo nel Club dei tifosi per ricreare quell'unità d'intenti che è sempre stata la nostra forza. Quello fu un ritrovo importante che servì a rafforzare il rapporto. Prima era anche bello allenarsi in Cittadella, sentivi una vicinanza straordinaria con la città: con loro condividevamo gioie e dolori, da vicino".

Sulla gara di ieri, qual è la tua impressione?
"Io penso davvero che se questa squadra fosse in Serie A farebbe meno fatica rispetto quanto ne stia facendo in Serie B. Questo campionato si basa su altri principi: il Parma ha tanta qualità, ma in B serve anche altro. Ieri venivano da una settimana difficile, con le scorie della sconfitta di Lecce, mentre il Cosenza è venuto qui con la consapevolezza di non aver niente da perdere, anche perché aveva fatto solamente un punto prima di ieri nelle gare esterne. Comunque sono partiti anche piuttosto bene, hanno trovato un gol molto bello ed era padrona del campo. Poi nella seconda parte della partita si dev'essere spenta la luce: il Cosenza ha preso coraggio ed è riuscita a far prevalere la propria determinazione, mentre il Parma è sparito dal campo e sono emersi i difetti e le difficoltà che questa squadra ha e continua a mostrare. Se vado in vantaggio io penso: «Adesso non prendo gol neanche a morire», invece, probabilmente, questo atteggiamento non è nel DNA di alcuni giocatori. Forse anche il modulo non è adatto a questa squadra. Maresca ha iniziato la stagione con un tipo di schieramento e poi, evidentemente, si è visto costretto a modificare quella che era l'idea iniziale. Magari anche andando a penalizzare le qualità e le caratteristiche che invece prima con un altra identità tattica erano invece maggiormente esaltate".

I giocatori a fine gara sono andati sotto la curva a "salutare" i tifosi, mentre Maresca si è subito recato negli spogliatoi.
"Ognuno fa quel che vuole quel che si sente di fare. Poi se lo chiedi a me, io ti dico quello che è il mio pensiero: per me sarebbe giusto andare sempre a salutare e ringraziare i tifosi e chi viene allo stadio. La vedo come una forma di rispetto nei confronti di chi paga il biglietto e fa dei sacrifici per seguire la squadra. Io l'ho sempre fatto, quando si vinceva e quando si perdeva".