PL - M. Melli: "Contro la SPAL un inconscio appagamento, Hernani va aspettato"

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10.10.2019 18:38 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
PL - M. Melli: "Contro la SPAL un inconscio appagamento, Hernani va aspettato"

Intervistato dalla redazione di ParmaLive.com Marcello Melli, fratello di Alessandro ed ex allenatore del settore giovanile gialloblù, ha fatto il punto sul momento del Parma, reduce dal bruciante ko di Ferrara con la SPAL:

Da allenatore, come si spiega la prestazione di Ferrara?
“Bisognerebbe viverle dall’interno per poter commentare a 360 gradi perché da fuori non è sempre facile. C’è stato quasi un inconscio appagamento, il Parma veniva da due prestazioni importanti e alla fine è difficile darsi delle spiegazioni però la squadra ha fornito una prestazione negativa e sia arrivata un po’ scarica all’appuntamento e una volta dentro la partita non è riuscita a trovare contromisure perché gli avversari ci hanno messo più cattiveria, anche venendo da un trend negativo”.

Dopo due vittorie consecutive, la sconfitta con la SPAL denota una mancanza di maturità?
“Nel calcio a volte non c’è una logica e si fatica a trovare delle spiegazioni. Credo che dopo due vittorie così fosse un’occasione d’oro per il Parma per poter dare continuità e prendere fiducia però a volte fuori casa, contro squadre che hanno fame, partite che sulla carta possono sembrare facili possono essere un’arma a doppio taglio. Vedremo se è stato più un caso, come credo, che una non conferma della squadra, che quest’anno ha giocatori di qualità, specie davanti, e penso possa togliersi delle soddisfazioni”.

Tra i giocatori di qualità c’è Hernani che però fino ad ora è parso sottotono: deve abituarsi ai ritmi italiani?
“Quando sei straniero in un paese e un campionato nuovo non è facile adattarsi subito. Ci sono stati stranieri superiori ad Hernani che ci hanno messo ancora più tempo quindi penso che abbia bisogno di tempo. Deve conoscere meglio i compagni, il mister. Inoltre da quest’anno il Parma, dopo qualche anno che giocava in un certo modo, sta provando a giocare in maniera più offensiva e magari adattarsi a dei cambiamenti subito non è facile e il risultato diventa la cosa primaria. Trovare tutto nel giro di pochi mesi non è facile, darei più tempo agli stranieri e poi con il passare del tempo vedremo se sarà stata una scelta giusta o meno”.

La convince questa nuova ricerca di gioco o la vede più come uno snaturarsi?
“Non lo so, da fuori posso dire che i risultati migliori D’Aversa li ha avuti seguendo il suo credo e con le sue caratteristiche, ottenendo tantissimo in tutte le categorie. Non so se sia una sua voglia di cambiare data dai tifosi, che vogliono sempre vedere uno spettacolo migliore. Deve fare quello che ritiene più corretto e quello in cui crede conoscendo i suoi giocatori e le loro caratteristiche. Con il suo modo di giocare D’Aversa ha sempre ottenuto più punti del dovuto e ha sempre avuto ragione lui. Il Parma ha sempre dato il meglio di sé in ripartenze e contropiede”.

Alla ripresa ci sarà il Genoa, se le aspettava queste difficoltà per Andreazzoli?
“Sulla carta Andreazzoli è l’opposto di D’Aversa, proponendo un calcio più offensivo e ora si trova in cattive acque. Alla fine diventa difficile andare alla ricerca di qualcosa: se c’è lo spettacolo magari non ci sono i punti, giochi male ma vinci, il mister credo debba trovare l’equilibrio giusto e sfruttare al meglio le caratteristiche. Il Genoa propone qualcosa di diverso ma i risultati non stanno arrivando e la piazza non aiuta perché se i risultati non vengono c’è più pressione con un pubblico così esigente. Sarà una partita complicata per entrambe, la ritengo molto importante per entrambe: il Genoa per svoltare e il Parma per ripartire”.

Sta seguendo i risultati del settore giovanile?
“Cerco di seguire un po’ tutto. Leggo che c’è una crescita dopo il fallimento e vedo che da quest’anno le cose sono migliori. Quando si cambia totalmente ripartire non è facile ma vedo che si sta lavorando bene per tornare a essere competitivi come una volta, quando anche io ero presente nel settore giovanile. Ci vuole il suo tempo ma siamo sulla buona strada”.

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